È stato firmato il nuovo contratto integrativo aziendale della Gambro Dasco, la multinazionale svedese del biomedicale con sede e stabilimento a Medolla, che dà lavoro a 720 persone.

Lo annunciano Alfonso Preti della Femca-Cisl e Cesare Pignatti della Filcem-Cgil, che esprimono soddisfazione per l’esito della trattativa, durata quattordici mesi (il precedente contratto era scaduto ad agosto 2004).

“Pur in presenza delle forti difficoltà che oggi si incontrano nel coniugare le esigenze di competitività delle imprese con i diritti e le tutele dei lavoratori, – affermano i due sindacalisti – attraverso una concertazione responsabile siamo riusciti a raggiungere risultati giudicati positivamente da tutti i soggetti coinvolti: lavoratori, impresa, sindacato e Confindustria”.

In effetti le otto assemblee tenute dai dipendenti Gambro Dasco nelle ultime settimane hanno espresso a stragrande maggioranza (369 voti favorevoli, 17 astenuti e solo otto contrari) parere positivo all’ipotesi di accordo. Preti e Pignatti sostengono che l’integrativo ha prodotto un importante risultato anche per le politiche contrattuali del distretto del biomedicale, oltre che per gli stessi lavoratori della multinazionale svedese.

“L’accordo raggiunto, infatti, tende a gestire gli imminenti problemi occupazionali di questa azienda intervenendo sugli orari di lavoro – spiegano i rappresentanti di Femca e Filcem – I posti saranno salvaguardati attraverso l’utilizzo dell’orario a ciclo continuo (per il biomedicale è una novità assoluta) per consentire all’azienda un maggior sfruttamento degli impianti. Per quanto riguarda il premio di partecipazione – proseguono Preti e Pignatti – incrementa di oltre il 30 per cento il risultato medio economico raggiunto dai dipendenti Gambro nei ultimi quattro anni e da quest’anno avrà incidenza anche sul Tfr”.

I due sindacalisti di Femc-Cisl e Filcem-Cgil sottolineano anche la valorizzazione del ruolo della Rsu (Rappresentanza sindacale unitaria) attraverso il suo coinvolgimento nelle relazioni industriali a tutti i livelli, con particolare riferimento alla formazione, inquadramento professionale, politica degli orari (part-time), organizzazione del lavoro, utilizzo delle flessibilità.

“Infine la Rsu sarà coinvolta anche nella gestione dello stesso premio di partecipazione con l’introduzione di un organismo tecnico che provvederà – concludono Preti e Pignatti – a dirimere eventuali discrasie tra gli obiettivi previsti e quelli effettivamente raggiunti”.