Succede che, con grande senso di responsabilità, il Comitato Quartiere di Braida decide di non esprimere alcun parere e di non sollevare obbiezione alcuna in merito alla ormai famosa festa/incontro antirazzista. Succede che uno degli organizzatori, dimostrando scarsa conoscenza delle realtà che operano nel nostro Quartiere, ci chiama in causa.


Succede che, nostro malgrado, siamo costretti a rispondere e a spiegare come stanno realmente le cose.

Succede che un altro organizzatore non è in grado di capire un concetto molto semplice e nuovamente ci richiama in causa.
Succede che siamo costretti,un’altra volta, a ribadire lo stesso semplice concetto:


“… Volete manifestare la vostra solidarietà ai cittadini stranieri? Benissimo, iniziate a farlo a casa vostra,nel vostro Quartiere e vicino alle vostre case, Braida non sente il bisogno di questo tipo di iniziative che non fanno altro se non esasperare ulteriormente gli animi, alimentare tensioni e aggiungere problemi ai tanti che già affliggono il nostro Quartiere. Soltanto quando avrete espresso solidarietà in maniera concreta (come più volte hanno fatto i cittadini di Braida) e non soltanto a livello puramente teorico e ideologico, potrete essere considerati dalla gente in modo diverso…”.


Succede che questo non significa invitare il segretario di un partito a stare a casa sua.
Succede che questo voglia semplicemente dire che è finito il tempo della demagogia e bisogna che passiate ai fatti, in concreto vuole dire: ospitare queste persone anche presso le Vs. abitazioni, trovargli un lavoro onesto e aiutarli a sopravvivere mantenendoli, se necessario anche a vs. spese, come già da tempo fanno tanti abitanti di questo Quartiere.

Succede poi che, come ampliamente previsto e paventato, gli animi si scaldano e le tensioni aumentano.

Succede che tra chi appoggia questo “evento dichiaratamente pacifico” ci sia anche chi si permette di insultare, minacciare e offendere alcuni giornalisti.

Succede però che questi siano solo ragazzi, che siano stati provocati e che la colpa quindi sia tutta dei giornalisti.

Succede che, ancora una volta, da una parte si condanna a dall’altro si giustifica un atteggiamento intollerante e squadrista.


Succede che, se i fatti ad oggi sono questi, manchino i presupposti per la tanto reclamata “democratica pubblica tavola rotonda”.
Tira davvero una brutta aria se questo è il vostro concetto di democrazia.

Succede infine che si chiede di giudicare non alcune sigle presenti ma i contenuti che si vogliono portare avanti.


Succede però che ci troviamo un pò spiazzati : demagogia a parte, quale sarebbero i contenuti? Quelli che abbiamo sentito e visto durante la manifestazione del 1° Aprile?…

Su una cosa siamo tutti d’accordo: TIRA DAVVERO UNA BRUTTA ARIA.



Comitato di Quartiere Braida