Stamattina, a Palazzo d’Accursio è stato sottoscritto l’Accordo territoriale relativo agli assetti territoriali, urbanistici,
infrastrutturali della nuova stazione ferroviaria di Bologna, fra Regione
Emilia-Romagna, Provincia e Comune di Bologna e Rete Ferroviaria Italiana
(Rfi), la società dell’infrastruttura del Gruppo Ferrovie dello Stato.


Il documento è stato sottoscritto dal Presidente della Regione
Emilia-Romagna Vasco Errani, dal Presidente della Provincia di Bologna,
Beatrice Draghetti, dal Sindaco di Bologna Sergio Cofferati e
dall’Amministratore Delegato di Rfi Mauro Moretti.



Oggetto dell’accordo è lo sviluppo del polo funzionale della nuova
stazione ferroviaria di Bologna, attuato con le risorse finanziarie
generate dal programma di trasformazione urbanistica delle aree
ferroviarie dismesse e dismettibili. Obiettivi e finalità generali sono,
invece, la valorizzazione delle funzioni complessive della nuova stazione
ferroviaria di Bologna, coerentemente con il ruolo strategico urbano del
nuovo nodo; l’individuazione delle condizioni ottimali di compatibilità,
integrazione e sinergia con le funzioni del contesto circostante e di
quello più esteso; il miglioramento dell’accessibilità al sistema
stazione, attraverso un’efficace interconnesione tra i diversi servizi
ferroviari e l’interscambio modale con i sistemi di trasporto programmati
e pianificati a livello comunale, provinciale e regionale;
l’incentivazione dell’insediamento sinergico di più funzioni attrattive;
la perequazione territoriale garantendo il reperimento, con la
realizzazione dei nuovi insediamenti, di risorse per interventi ed opere
di valenza pubblica e di rilevanza anche sovracomunale.


Ulteriori obiettivi dell’Accordo siglato oggi sono quelli di assicurare
efficaci connessioni, in particolare pedonali e ciclabili, fra le parti di
città separate dall’infrastruttura ferroviaria; garantire, durante le fasi
di realizzazione degli interventi, la piena funzionalità dei servizi
ferroviari e delle attività di stazione; attenuare al massimo l’impatto
ambientale e sociale degli interventi, in considerazione delle specificità
delle diverse fasi realizzative; adottare soluzioni esecutive che
minimizzino la possibile conflittualità degli assetti e delle attività di
cantiere con i sistemi viari e con le relazioni di traffico esterne che
gravitano sul nodo o interferiscono con esso.
Un accordo che assume una valenza ancor più strategica in considerazione
del fatto che l’attraversamento della nuova linea ferroviaria veloce offre
alla città di Bologna l’occasione per una riqualificazione complessiva del
trasporto pubblico, regionale e metropolitano (sia gomma sia ferro), e che
la stazione Centrale di Bologna, uno dei principali nodi della rete
ferroviaria italiana, vedrà il proprio ruolo strategico sul territorio
amplificato dalla nuova linea Alta Velocità/Alta Capacità e accresciuto
grazie anche alla progressiva implementazione del servizio ferroviario
metropolitano e all’integrazione, in ambito urbano, con la metrotranvia e
il people mover.



Durante la conferenza stampa seguita alla firma dell’Accordo, il sindaco
di Bologna Sergio Cofferati si è dichiarato “molto soddisfatto del lavoro
svolto dagli enti e dalle istituzioni coinvolte, che per un anno si sono
impegnate nella costruzione di un progetto destinato a cambiare
profondamente una parte rilevante della città. Questo è un momento molto
importante per il futuro di Bologna. L’Accordo che abbiamo firmato darà
alla nostra città non solo una grande stazione all’altezza delle sfide che
ci attendono nel campo della mobilità, ma anche un progetto di riassetto e
di riqualificazione urbana che Bologna attende ormai da decenni”. Di
uguale avviso è il presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani. “
Questo accordo – ha sottolineato – cambia in modo significativo una parte
rilevante di Bologna e cambia anche la funzione strategica della città
nell’ambito nazionale e internazionale, puntando su qualità, integrazione
e su una progettazione di eccellenza che può contribuire a collocare
Bologna tra le grandi capitali europee. Realizzare questi interventi in
modo integrato tra le diverse tipologie di mobilità e la riqualificazione
urbana è la scelta migliore che darà certamente un impulso importante allo
sviluppo del nostro territorio nei prossimi anni”.

La nuova stazione di
Bologna sarà per Beatrice Draghetti, presidente della Provincia di
Bologna, il concreto avvio della “realizzazione di uno dei grandi poli
funzionali metropolitani indicati nel Piano Territoriale di Coordinamento
Provinciale, approvato nel 2004, che definisce lo sviluppo del nostro
territorio nei prossimi anni. E’ quindi una tappa importante che si
inserisce nel cammino strategico del Ptcp e conferma il lavoro molto
impegnativo frutto di un rapporto di collaborazione tra i diversi livelli
istituzionali”. La grande piattaforma intermodale, aggiunge Draghetti, che
sarà di fatto la grande stazione, “oltre ad essere un punto strategico di
accesso regionale e nazionale, rappresenta la fondamentale porta di
accesso alla città anche per il Servizio Ferroviario Metropolitano, spina
dorsale del trasporto pubblico bolognese. E’ significativo che l’accordo
firmato oggi preveda che, entro novembre 2006, si realizzi l’aggiornamento
degli impegni assunti nel 1997 per l’SFM alla luce delle nuove decisioni
assunte e della trasformazione vissuta dal territorio metropolitano in
questi anni”. Infine per Mauro Moretti, amministratore delegato di Rfi
Spa, “l’accordo sottoscritto oggi ha una valenza significativa anche per
il ruolo che Bologna, importante nodo ferroviario nazionale, è destinata a
rivestire nel sistema dei Corridoi ferroviari europei e in particolare del
Corridoio 1 Berlino – Napoli – Bari/Palermo”.