Sarà riscritto il Piano per le attività estrattive della Provincia di Modena. Con l’insediamento della Conferenza di pianificazione, in programma giovedì 27 luglio (ore 9,30) nella sala del Consiglio provinciale, parte il percorso della variante al Piano che definisce le regole, individua i poli estrattivi, indica le tipologie e i quantitativi di materiale da scavare, i tempi, le tutele ambientali e le prescrizioni sul recupero delle aree al termine delle attività.


Alla Conferenza, presieduta da Alberto Caldana, assessore all’Ambiente, partecipano i rappresentanti delle istituzioni e degli enti interessati dal settore.

“Abbiamo previsto – sottolinea Caldana – il coinvolgimento anche delle associazioni di categoria e ambientaliste al fine di definire un quadro completo delle esigenze e delle criticità. In questo modo la Provincia avrà a disposizione tutti gli elementi per riscrivere in circa due anni, un Piano che stabilirà le nuove regole per i prossimi 10 anni”.

Tutti i documenti preliminari della Conferenza sono disponibili nel sito della Provincia di Modena alla voce ambiente.

Attualmente i poli estrattivi sono 20 in 32 comuni; le cave attive sono 55 da cui si estrae prevalentemente ghiaia per le infrastrutture e l’edilizia con una quota residua di argille per laterizi e la ceramica. Il piano provinciale avrà valore anche comunale per i 17 Comuni modenesi che hanno approvato di cogliere questa opportunità offerta dalla legge regionale.