I militari del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Borgo Panigale, nell’ambito di attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna, hanno sottoposto a fermo di polizia giudiziaria quattro cittadini rumeni clandestini, gravemente indiziati di appartenenza ad una associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione e alla riduzione in schiavitù di alcuni connazionali.
Si tratta di: P.B.F.,29 anni; J.I F., 27 anni; e
– G.D.,33 anni.
I tre sono ritenuti responsabili di avere favorito l’ingresso in Italia di una connazionale al fine di avviarla alla prostituzione. G. M., era infatti stata subito costretta a prostituirsi nei pressi di un distributore di carburante lungo la via Emilia nel territorio del comune di Crespellano (BO) e a consegnare tutto il denaro guadagnato ai sui aguzzini e di aver ridotto in schiavitù un 50enne rumeno privo del braccio destro, quotidianamente obbligato a chiedere l’elemosina ai semafori in zona Borgo Panigale.
Nel corso delle perquisizioni, eseguite presso due appartamenti di Bologna intestati a stranieri in regola con le norme che regolano il soggiorno in Italia i quali offrivano ospitalità agli indagati, i Carabinieri hanno rintracciato anche altri dieci immigrati extracomunitari clandestini. Tra i quali D.A., 18 anni, è stato arrestato poiché inosservante l’ordine di lasciare il territorio nazionale, altri due accompagnati presso il centro di prima accoglienza e i rimanenti sette sono stati accompagnati in Questura per i provvedimenti di competenza.
Sono poi state sequestrate 3 pistole in pessimo stato di conservazione, una pistola scacciacani, due autovetture utilizzate per accompagnare e controllare su strada le donne mentre esercitavano il meretricio, svariati beni di provenienza illecita (televisori, cellulari, motoseghe, una carta di credito clonata e migliaia di prodotti per il corpo e di profumeria verosimilmente asportati da supermercati di Bologna).
I tre fermati, a seguito dell’udienza di convalida tenutasi nella mattinata odierna, sono sottoposti dal G.I.P. di Bologna alla misura della custodia cautelare in carcere e si trovano attualmente trattenuti presso la Casa Circondariale “Dozza”.