Il Consiglio comunale di Modena ha approvato con il voto favorevole di tutti i gruppi, ad eccezione dell’astensione di Forza Italia e il voto contrario di Modena a Colori, le linee di programmazione e definizione dei criteri per il rilascio delle autorizzazioni degli esercizi di somministrazione, che prevedono il rilascio di un massimo di 75 nuove autorizzazioni per l’apertura di pubblici esercizi come bar, locali, ristoranti o trattorie nei prossimi cinque anni, di cui 16 in Centro storico e 59 nel resto del territorio comunale.

Illustrando la delibera, l’assessore alle Politiche economiche Stefano Prampolini ha dichiarato che “il lavoro svolto parte da una approfondita analisi effettuata sulla base di diverse variabili, quali l’evoluzione demografica, l’evoluzione dei consumi, l’attuale dotazione di pubblici esercizi ed attraverso una metodologia di calcolo fornita dalla Regione Emilia-Romagna – recepita a livello provinciale – individua il contingente numerico dei nuovi pubblici esercizi da rilasciare nei prossimi cinque anni.
Le nuove autorizzazioni – ha aggiunto – saranno concesse prevalentemente tramite bando pubblico e i punteggi saranno assegnati sulla base di criteri quali l’innovazione del servizio offerto, nuove modalità di gestione e apertura al pubblico, attrattività e innovatività del format di somministrazione, complementarietà dell’attività di pubblico esercizio con altre attività, come ad esempio attività artigianali.
Particolare attenzione sarà inoltre riservata a promuovere l’imprenditoria giovanile e femminile e a conciliare le attività con le esigenze dei residenti, con prescrizioni rigorose in termini di impatto acustico”.

L’assessore, inoltre, ha sottolineato che la delibera nasce in seguito ad un confronto con le associazioni di categoria degli imprenditori, con i rappresentanti dei lavoratori e dei consumatori e che “la proposta, pur rientrando ancora in una logica di programmazione numerica, punta ad introdurre progressivamente una maggiore concorrenza, come stimolo alle imprese esistenti e ai nuovi imprenditori a migliorare la qualità, innovare i servizi e possibilmente ridurre i prezzi, a favore dei consumatori”.