Adottare in tempi rapidi un piano coordinato che metta finalmente in condizione i ristoranti del centro storico di utilizzare insegne pubblicitarie segnaletiche per uscire da una condizione di sostanziale “invisibilità”. Questo, in estrema sintesi, il contenuto della lettera sottoscritta da 35 ristoratori modenesi che Confesercenti-Fiepet ha consegnato oggi al Sindaco di Modena Giorgio Pighi, al vicesindaco, all’assessore alle Politiche economiche e all’assessore al Centro storico.


“Crediamo sia essenziale dare la possibilità a chi frequenta il centro storico di “orientarsi”, creando, come avviene in numerosi centri storici di città, una sorta di percorso gastronomico; ciò anche considerando che gran parte dei migliori ristoratori del territorio si trova in centro” commenta Pellegrino Buffagni, presidente di Confesercenti-Fiepet.

Secondo Confesercenti-Fiepet, infatti, sul centro storico si sono concentrati nel corso degli anni diversi interventi tesi a riqualificarne alcune aree e a valorizzarne la sua funzione baricentrica rispetto al resto della città. Ciò ha portato con sé, tra le altre cose, l’insediamento di nuove ed importanti attività di ristorazione e conseguentemente una migliore fruibilità nonché una maggiore frequentazione del centro storico stesso. Nello stesso tempo, il cuore della città, anche in virtù di una serie di eventi che vi trovano luogo, è divenuto meta di un numero crescente di turisti e visitatori.

“Crediamo che, per le attività di ristorazione, vada seriamente considerata l’opportunità di superare l’impianto del regolamento comunale per la disciplina dei mezzi di pubblicità e propaganda – continua Buffagni – che non appare in linea con le evoluzioni che hanno interessato il centro storico, con le politiche di accoglienza turistica della città e dunque con la necessità di rendere più facilmente individuabili ed accessibili le attività a servizio di chi lo frequenta, come appunto sono quelle di ristorazione. Peraltro, per alcune categorie, già sono state previste parziali deroghe all’incomprensibile divieto generalizzato di utilizzare mezzi pubblicitari in centro storico: basti pensare agli alberghi, alle attività di artigianato artistico o a quelle che insistono nell’area della Pomposa. Senza considerare che anticamente, le decine di insegne pubblicitarie di altrettanti pubblici esercizi “invadevano” il centro e le sue vie con luci e colori. Crediamo dunque che i tempi siano maturi per aprire una discussione che conduca in tempi brevi alla costruzione di una sorta di piano coordinato di arredo urbano, capace di ampliare le opportunità di pubblicità e propaganda per le attività di ristorazione presenti nell’area del centro storico”.