Il Codacons chiede oggi ai Nas che stanno effettuando ispezioni presso gli ospedali italiani, di accertare se i dirigenti di secondo livello (ossia i primari che hanno la responsabilità dei reparti) – laddove abbiano riscontrato carenze igieniche o di altro genere presso i reparti – abbiano effettuato le dovute segnalazioni alla direzione sanitaria o amministrativa, o direttamente alla magistratura.

I dirigenti di secondo livello sono pubblici ufficiali – afferma il Codacons – e quando riscontrano un livello insufficiente di assistenza legata a carenze igieniche o amministrative nei reparti, hanno l’obbligo di fare rapporto (in base all’ art. 361 c.p.).

I Nas devono quindi appurare se le dovute segnalazioni legate ad eventuali infrazioni penalmente rilevanti sono state effettuate e, in caso di omissione, informare le Procure.

Il rischio è che alcuni medici abbiano interesse a mantenere le strutture fatiscenti – prosegue l’associazione – primo perché in tal modo i pazienti si spostano verso la sanità privata dove il medico ha maggiori guadagni, secondo perché protestare per migliorare il servizio priva di libertà di movimento il medico stesso che, in presenza dello svolgimento di attività sanitaria privata, dedica minor tempo a quella pubblica.

La soluzione è consentire l’attività sanitaria privata solo all’interno delle strutture pubbliche – conclude il Codacons – assicurando che il medico svolga qualitativamente e quantitativamente la stessa opera per entrambi i settori, così da stimolare i medici stessi a mantenere le strutture agibili, ospitali ed efficienti.