Il sindaco Claudio Pistoni ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“L’Amministrazione Comunale di Fiorano Modenese è vicina ai lavoratori di Emilceramica in sciopero ed effettuerà tutti i passi utili per contribuire ad una soluzione concordata. Nei prossimi giorni incontrerò la direzione dell’azienda e le organizzazioni sindacali, avendo come priorità il futuro dei lavoratori e le loro prospettive di reinserimento professionale”.


“Come sindaco e come amministrazione comunale già in altre occasioni, negli ultimi mesi, siamo intervenuti positivamente presso aziende che denunciavano situazioni di crisi, mobilità o di ristrutturazione comportante riduzione del personale.
Ci troviamo infatti di fronte a un fenomeno strutturale che non è determinato dalla contrazione dei mercati, ma dalla capacità competitiva della ceramica italiana, basata anche sull’internazionalizzazione della produzione
L’attenzione che i media e le forze politiche dedicano alla situazione di Emilceramica denota la crescente consapevolezza delle possibili ombre che riguardano il futuro occupazionale del nostro distretto e quindi il livello della qualità di vita per i suoi abitanti. Anche l’innovazione ha le sue controindicazioni, soprattutto se non sapremo governare insieme il cruciale passaggio dal distretto “territoriale” al distretto “internazionalizzato”. Ciò non significa ritenere superato il ruolo produttivo del nostro comprensorio, ma soltanto valorizzando la sua leadership tecnologica, creativa e commerciale potremo mantenere una significativa quota produttiva.
All’impegno delle imprese e dei lavoratori, all’impegno congiunto con le istituzioni locali, occorre aggiungere l’impegno della Regione, del Governo e della Comunità Europea perché siamo sempre più legati al “sistema Italia” e al “sistema Europa” e perché la partita si gioca sulla competitività dei nostri prodotti nel mercato globale. La richiesta di ceramica per l’edilizia continuerà ad aumentare anche nei prossimi anni, ma per sfruttare il trend positivo dobbiamo mettere in campo la qualità, la creatività, il design, che sono le caratteristiche esclusive del Made in Italy, coniugandole con la ricerca, con l’innovazione tecnologica, dei processi, dei prodotti, del marketing, sapendo che ciò comporterà un’evoluzione delle professioni più richieste, nei sistemi formativi e nei percorsi scolastici da privilegiare, nelle infrastrutture territoriali da sostenere o da creare”.