La sicurezza come investimento e non come costo; la qualificazione del lavoro come contrasto all’indebolimento professionale; un piano straordinario di interventi di manutenzione ordinaria; la conferma e la traduzione nei fatti degli obiettivi concordati con i sindacati nell’accordo del 2002, al momento della costituzione del gruppo: sono i punti centrali del documento con il quale la segreteria della Cgil regionale Emilia Romagna interviene oggi sulla vicenda Hera.


La tragedia di San Benedetto del Querceto non può essere strumentalizzata, nè affrontata solo con un richiamo burocratico alle procedure, sostiene la Cgil regionale. Per questo il confronto sul piano industriale, che è in fase di avvio, riveste una importanza strategica e deve essere all’altezza dei problemi emersi.

La Cgil regionale traccia un “bilancio contraddittorio” dei quattro anni di vita del Gruppo, denunciando la scarsa chiarezza dei poteri e delle competenze in capo ai due livelli di governo del sistema (Holding e Sot-Società operative territoriali) e il ruolo insufficiente svolto dai comuni, che rappresentano la maggioranza di proprietà pubblica, nel determinare le priorità strategiche.
La tutela dei beni comuni e dei cicli naturali è obiettivo primario di una azienda pubblica territoriale dell’ambiente: il nuovo piano industriale del Gruppo Hera, secondo la Cgil regionale, deve dare maggiore identità a questo obiettivo, mettendo in campo strumenti e pratiche che favoriscano un rapporto più stretto e positivo con il territorio. Tanto più di fronte alle preoccupazioni per lo scenario di emergenza ambientale che i dati nazionali e internazionali descrivono.
Resta valida la scelta dell’impresa a rete, per successive aggregazioni, a suo tempo condivisa dai sindacati, ma va qualificata la struttura organizzativa, servono organici adeguati a garantire la capacità di controllo del territorio e una politica industriale che garantisca, oltre alla qualità, il contenimento delle tariffe.

Su questa base la segreteria della Cgil Emilia Romagna si impegna a ricercare obiettivi condivisi con Cisl e Uil e col coordinamento di Gruppo, per sollecitare il confronto con l’Azienda e con i comuni.