“I dati del tesseramento ’06 confermano oltre ogni dubbio che la Cisl dell’Emilia-Romagna rappresenta parti sempre più ampie e consistenti della società regionale”. Così Piero Ragazzini, segretario generale Cisl dell’Emilia-Romagna.

“La Cisl dell’Emilia-Romagna conferma il trend di crescita, registrando 305.289 iscritti (+1,10%), pari a 3.296 in più rispetto all’anno precedente. L’aumento riguarda in particolare i lavoratori attivi con punte di eccellenza nei settori delle costruzioni (+5,65%) e metalmeccanico (+3,17%). Il sindacato edili (Filca) giunge a quota 12.212 e quello dei metalmeccanici (Fim) conta 10.825 soci”.

Buona performance anche nel pubblico impiego in generale, con la Fps a 15.030 unità. Costante resta la crescita dei lavoratori cosiddetti ‘atipici’ ed interinali (+1,32%) per cui l’Alai contabilizza 3.138 iscritti. In aumento anche le adesioni alla categoria dei pensionati (Fnp), che registrano 348 nuovi soci, portando gli iscritti a quota 163.306, nonostante il naturale alto turn over. Anche tutti i territori chiudono il tesseramento con il segno ‘più’. Imola e Reggio Emilia sono quelli che crescono maggiormente: rispettivamente +5,13% e 4,88%. Modena si conferma il territorio con più iscritti: 61.615. Seguono: Bologna 42.160 iscritti; Forlì-Cesena 35.451; Reggio Emilia 34.009; Parma 32.142; Ferrara, 30.132; Ravenna, 27.264; Piacenza, 21.837; Rimini 12.578.

“Tale consenso – rimarca Ragazzini – ci conforta a proseguire sulla strada della concertazione, della politica dei redditi e delle tutele a favore dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, oltre che dei servizi per gli iscritti ed i cittadini tutti”.
Per il 2007 Ragazzini sollecita le controparti regionali, istituzionali ed imprenditoriali, a “promuovere una regione ancora più equa e solidale”. Oltre ai dati relativi a pil, export e produzione, Ragazzini chiede un impegno comune per soddisfare i bisogni espressi dai cittadini emiliano-romagnoli. A cominciare – osserva il sindacalista – dalla salubrità dell’ambiente in cui viviamo e da una mobilità efficiente, passando per efficaci servizi socio sanitari alla persona ed alle famiglie, sino alla inclusione e sicurezza di tutti gli abitanti della regione. Dunque con un’attenzione specifica agli immigrati, che sono ormai il 10% dell’intera popolazione emiliano-romagnola, per quanto riguarda la casa, il lavoro, la scuola”.

Quindi, per Ragazzini “occorre rilanciare il patto per lo sviluppo siglato nel ’04 tra Regione, forze sociali ed economiche, che prevedeva di misurarsi con le nuove sfide della competizione tecnologica dei sistemi produttivi, il processo di terziarizzazione dell’economia, i conseguenti mutamenti degli stili di vita e dell’organizzazione sociale, le evoluzioni demografiche, i flussi migratori e le rinnovate esigenze di sviluppo sostenibile. Ad oggi –lamenta il segretario Cisl- non esiste ancora il regolamento di funzionamento della conferenza regionale della società civile organizzata”. Alla giunta regionale, verso cui esprime un “giudizio positivo” per aver concertato la manovra economica che prevede il prelievo progressivo e redistribuzione equa dello stesso non solo per ripianare il deficit sanitario, ma anche interventi aggiuntivi in campo sociale (sostegno alla non autosufficienza), Ragazzini chiede di andare avanti “con maggior convinzione” nell’ applicazione del patto. Emanando, fra l’ altro, l’attesa legge sugli appalti che può contribuire alla battaglia contro il lavoro nero in edilizia”.