La sepsi, la sindrome che si instaura in conseguenza di un’infezione, ha un’incidenza di circa il 2,5% sui ricoverati nelle strutture sanitarie italiane, con una mortalità media del 30%, dati che già nel 2004 hanno spinto l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena a varare un progetto pilota, denominato “Sopravvivere alla sepsi”, di cui fa parte il corso base per dirigenti, operatori e tecnici svoltosi oggi.

Con questo progetto l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico è stata fra le prime in Italia a farsi carico del problema della gestione del paziente con sepsi severa attraverso una serie di iniziative volte alla formazione del personale sanitario e all’individuazione di protocolli e percorsi per mettere in atto trattamenti specifici.

Coordinato dal dottor Massimo Girardis, dalla dottoressa Patrizia Marchegiano, dal dottor Mauro Codeluppi e dal dottor Marco Marietta, il progetto è uno strumento di intervento per contrastare una sindrome che, nel 2003, solo a Modena ha fatto registrare più di 300 casi e circa 80 decessi.

L’iniziativa dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena si integra col progetto dell’Azienda Regionale Sanità dell’Emilia Romagna chiamato “Lotta alla sepsi in Emilia Romagna” (LaSER) incluso nei Progetti di Ricerca e Innovazione (PRI ER), che ha preso il via nel 2005. Nel quadro del progetto regionale, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico e l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia hanno ricevuto un finanziamento di circa 30mila euro per lo sviluppo di un software capace di fungere da guida tecnica on line rivolta al clinico, in modo da curare al meglio il paziente.

La diffusione della sepsi è strettamente legata alle infezioni, sia quelle contratte nel corso dell’assistenza all’interno delle strutture ospedaliere, che costituiscono la percentuale più elevata e sono condizionate anche dalle manovre invasive e dal trattamento con farmaci che deprimono il sistema immunitario, che quelle contratte nel proprio ambiente di vita e di lavoro.

Il progetto regionale inoltre è stato incluso dal Ministero della Salute tra i suoi progetti strategici per il 2007, con un conseguente finanziamento diretto all’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico e all’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia per l’assunzione di due persone che compiano la raccolta di dati clinici su pazienti con sepsi severa in tutta la regione Emilia Romagna.