Violazioni dei diritti umani da parte delle autorità marocchine, un preoccupante “piano di autonomia” e la vendita di armi spagnole al Marocco. Sono i contenuti di una denuncia lanciata dall’intergruppo del Parlamento europeo per il Sahara Occidentale, che riunisce parlamentari di diverse forze politiche, e che “rappresenta un elemento di grande allarme per il popolo Saharawi” commenta l’assessore provinciale Stefano Vaccari.

Vaccari lo scorso anno ha guidato una delegazione di amministratori modenesi nel territorio del Tindouf, nel deserto sahariano, per partecipare alle celebrazioni del 30° anniversario della proclamazione della Repubblica araba Saharawi democratica (Rasd). Da dieci anni la Provincia di Modena è legata da un patto di amicizia con la Provincia Saharawi di El Ayoun.

I parlamentari europei hanno denunciato, in particolare, la situazione di 38 prigionieri politici e difensori dei diritti umani saharawi che sono in sciopero della fame e la cui salute si aggrava di giorno in giorno, “particolarmente a causa della decisione delle autorità marocchine di ritardarne ogni volta i processi”. Forte preoccupazione, inoltre, è stata espressa per il cosiddetto “piano di autonomia” che il Marocco è in procinto di presentare in diversi paesi europei, così come per la decisione del Governo spagnolo di vendere “blindati e equipaggiamento ad alta tecnologia all’esercito marocchino”.

L’Intergruppo ha lanciato un appello al Marocco affinché si ricongiunga “alla legalità internazionale” e accetti di risolvere il conflitto “rispettando il diritto sacro del popolo saharawi all’autodeterminazione così come i diritti umani nei territori del Sahara Occidentale, principi inviolabili della Carta delle Nazioni Unite”.