Le Segreterie Regionali Cgil, Cisl e Uil, congiuntamente alle Segreterie Territoriali Confederali e alle Segreterie Regionali dei Trasporti, chiedono alle Istituzioni Pubbliche dell’Emilia Romagna (Regione, Province, Comuni) di assumere una iniziativa coordinata per atti di governo che consolidino un sistema regionale e territoriale di mobilita’ sostenibile.


Questa richiesta e’ connessa innanzitutto all’esigenza di effettuare una verifica della fase attuativa del Piano Regionale Integrato dei Trasporti (PRIT 1998-2010) giunto oltre la meta’ della sua vigenza.
In paritempo, le modifiche climatiche rendono sempre piu’ necessarie azioni di contenimento delle emissioni degli inquinanti, tenuto conto che tutte le citta’ dell’Emilia-Romagna, come da tabella aggiornata negli ultimi 2 anni, hanno ampiamente superato il limite stabilito dalla direttiva UE di 35 giornate in un anno di sforamento della presenza massima tollerata di micropolveri nell’aria (50 microg/mc per il PM10).

Gli obiettivi attuativi di un sistema regionale e territoriale di mobilita’ sostenibile per le Segreterie Regionali Cgil Cisl Uil sono:
1) Per il sistema ferroviario regionale cadenzato ogni mezz’ora come cerniera per l’intera regione e attuazione del servizio metropolitano di Bologna.

In attesa che siano utilizzabili le nuove infrastrutture ferroviarie previste per l’Alta Capacita’ da Milano a Bologna e Firenze, si chiede un rafforzamento del servizio ferroviario regionale cadenzandolo ogni mezz’ora sulle direttrici piu’ importanti, in particolare Milano, Bologna, Rimini.
Inoltre la caratteristica di Area Metropolitana di Bologna richiede che il previsto Servizio Ferroviario Metropolitano, con un cadenzamento ogni 15 minuti trovi una reale attuazione, utilizzando direttrici ferroviarie gia’ disponibili (Porretta/Bo, Bo/Verona, Bo/Vignola, Bo/Portomaggiore) per offrire agli altri 100.000 cittadini che ogni giorno attraversano o entrano nell’area urbana, modalita’ di trasporto non inquinanti e affidabili per puntualita’ e qualita’ dei mezzi.
Costituiscono atti rilevanti per qualificare il sistema ferroviario regionale e metropolitano di Bologna un impegno delle Istituzioni a tutti i livelli per:
– a) Recidere al Governo Nazionale di indicare al gruppo F.S. l’obiettivo di utilizzare i fondi previsti nella Legge Finanziaria 2007(commi 971 e 973) per investire sui mezzi ferroviari e il personale che serve in Emilia Romagna per incrementare in modo strutturale il Servizio Regionale, evitando che l’attivazione della rete Alta Capacita’ (previsto al 2008-2009) rappresenti l’unico impegno in Emilia Romagna.
– b) Raggiungere una coesione istituzionale tra Regione, Province, Comuni Capoluoghi, affinche’ le attuali gestioni ferroviarie di proprieta’ regionale (FER) o di proprieta’ delle Aziende Pubbliche del TPL (ACTM/MO, ACT/RE, ATC/BO), si alleino al piu’ presto per una gestione integrata di tratte ferroviarie, che seppur bisognose d’investimento, possano consentire un riequilibrio dell’asse di trasporto di persone e mezzi lungo il cosiddetto “asse cispadano” (da Bo/FE/Pontelagoscuro/Suzzara/PR) e di penetrazione nei centri storici delle aree urbane, senza inquinare e con rilevante capacita’ di trasporto persone.
– c) Concertare entro il 2007 la predisposizione di un quadro orario, derivante dall’analisi dei principali bisogni di mobilita’ nell’ambito della regione valorizzando il rapporto con il Comitato Utenti ferroviari appositamente costituito.

2) Per lo sviluppo del trasporto pubblico locale nelle citta’ dell’Emilia Romagna.
In quasi tutte le citta’ dell’Emilia Romagna si sono ridotte le velocita’ commerciali dei mezzi pubblici, nonostante l’adozione di misure significative di controllo degli accessi nei centri storici (es. Sirio a Bologna).
In sostanza, si conferma che serve:
– a) In ogni bacino di traffico, individuare su area vasta un piano integrato di mobilita’ che privilegi la circolazione dei mezzi pubblici con un adeguata rete di corsie preferenziali sulle direttrici di penetrazione nelle aree urbane.
– b) Ricercare la massima integrazione modale tra infrastrutture ferroviarie e conseguente organizzazione del servizio pubblico su gomma privilegiando l’accesso alle stazioni del servizio ferroviario regionale e del servizio ferroviario metropolitano.
– c) Definire i bisogni infrastrutturali che sevono per attrezzare ogni citta’ delle necessarie infrastrutture e reti per dare al servizio pubblico locale le condizioni necessarie per trasportare quote rilevanti d’utenti.
– d) In questo contesto di definizione di un nuovo assetto del TPL occorre consolidare alleanze tra Aziende del TPL che operano su bacini contigui.

3) Per i sistemi di logistica integrata per il trasporto merci.
Le caratteristiche di area manifatturiera del territorio regionale, richiedono azioni di sviluppo di una logistica integrata per il trasporto delle merci. Principali priorita’ al riguardo sono a parere del Sindacato:
– Riorganizzazione e aggregazione delle micro imprese di trasporto presenti nel territorio regionale
– Rilancio della funzione degli scali merci ferroviari dell’Emilia-Romagna
– Attivazione di piattaforme logistiche per entrata nei centri urbani per consegna merci con mezzi ambientalmente compatibili
– Riqualificazione delle aree industriali e organizzazione della mobilita’ sostenibile diffondendo figure di “organizzatore della mobilita’ integerata”
– Rafforzamento della funzione intermodale degli interporti e collegamento con il porto di Ravenna e utilizzo della via d’acqua del Po soprattutto per il trasporto di materie prime per le lavorazioni manifatturiere .