Sono in stato di fermo con l’accusa di tentato omicidio le due sorelle marocchine che lo scorso venerdì avrebbero investito una ragazza di 23 anni, Greta A., dopo una discussione all’interno del locale ‘Toro Loco’ di via Fioravanti a Bologna.


Fatima Zahra e Naoual Cherifi, di 18 e 25 anni, in regola con le norme di soggiorno, rispettivamente barista e studentessa, sono state rintracciate dai carabinieri a Colle Val d’Elsa (Siena), dove vivono, e fermate con l’accusa di concorso in tentato omicidio aggravato.

Nel locale, la ragazza investita stava festeggiando un compleanno con alcune amiche, e una di loro era inciampata finendo sul tavolo occupato dalle due nordafricane, rovesciando le loro birre. La reazione delle straniere, che secondo i carabinieri forse avevano cercato la zuffa facendo lo sgambetto, era stata spropositata nei confronti delle italiane, insultate e aggredite a calci e pugni. La lite era stata sedata grazie all’ intervento dei gestori e degli addetti alla sicurezza.

Una volta uscite le due sorelle hanno teso un agguato in strada alle italiane. Con la loro auto, sono passate davanti al locale, poi hanno invertito il senso di marcia e dopo una brusca accelerata hanno travolto la ventitreenne, finita all’ospedale in gravi condizioni, per poi darsi alla fuga urtando altre vetture e un giovane che si trovava in strada.
Le condizioni di Greta A., inizialmente ricoverata in sala rianimazione, sono poi leggermente migliorate, e i medici l’hanno giudicata guaribile in 120 giorni.

Nel frattempo i carabinieri della Compagnia Bologna Centro hanno stretto il cerchio intorno alle due marocchine: a tradirle è stato il fatto che a Bologna i loro volti erano già conosciuti, oltre ad alcuni rottami della loro Fiat Punto, rimasti sul luogo dell’investimento. Ieri l’identificazione.