Si moltiplicano i furti di rame dalle linee ferroviarie e la Procura di Bologna ha ipotizzato a carico dei ladri, oltre al furto aggravato e il danneggiamento aggravato, anche lo speciale reato di attentato alla sicurezza dei trasporti.


Solo questa mattina sono arrivate sul tavolo del Procuratore aggiunto Persico le notizie di reato di quattro distinti furti di rame in quattro punti diversi delle linee ferroviarie nel bolognese: i ladri hanno colpito vicino alla stazione Arcoveggio, alla sottostazione di Crevalcore, allo scalo di San Donato e a Castel San Pietro Terme.

In generale comunque sono molto numerosi i furti di rame in zona, anche perchè Bologna è uno snodo ferroviario importante e quindi con molte linee. E ad essere portate vie non sono solo le matasse appoggiate a terra, magari per sostituire la linea aerea. Oggetto dei furti, che sarebbero compiuti da vere e proprie bande specializzate, sono soprattutto quei cavi di rame che collegano un binario all’altro e che fanno parte del sistema di protezione delle linee ferroviarie. Si tratta di semafori e segnalatori di stazione che vengono attivati dal passaggio su un tratto di binario del treno. Togliere i cavi puoò provocare un mancato innesco del sistema di protezione e da qui la Procura di Bologna ha ipotizzato l’attentato alla sicurezza dei trasporti, un reato che prevede anche cinque anni di carcere.

La Procura ha anche segnalato, giàda tempo, alla Guardia di Finanza di vigilare su quegli imprenditori che acquistano il rame per poi fonderlo.
Il rame èdefinito ‘oro rosso’: sul mercato clandestino un chilo va dai 7 ai 10 euro.