Quello che è emerso dagli incontri con i sindacati davanti al prefetto è che le organizzazioni sindacali intendono rimettere in discussione gli accordi già sottoscritti per il 2005 e il 2006; in particolare propongono che il personale non venga valutato e si arrivi a avanzamenti di carriera generalizzati dettati dalla sola anzianità del personale.


I sindacati si fermano a lamentare solo il ritardo nella valutazione del personale, quando invece questa lentezza è semplicemente determinata dal ritardo con cui i sindacati stessi hanno presentato una piattaforma che le amministrazioni chiedono da novembre 2006. Inoltre, questa piattaforma tende, oltre che a smontare un sistema di valutazione fondata sul merito, ad inserire meccanismi di incentivazione molto più simili ad una generalizzata quattordicesima che non ad un incentivazione dei migliori. Siccome i dipendenti che valgono e meritano un riconoscimento, vivendo il lavoro in termini positivi sono parecchi, riteniamo che debbano essere premiati. Ci sono dipendenti che vivono il proprio lavoro come un’occasione importante di realizzazione; altri invece che, pur facendo il loro dovere, non vivono il lavoro come una componente essenziale della propria vita: questa differenza va riconosciuta. Le amministrazioni hanno concluso le valutazioni del 2005 ed entro questa settimana faranno anche il 2006. Siamo quindi pronti a confrontarci su questo piano, ma non intendiamo tornare indietro rispetto ad un confronto con i sindacati che ha assunto da anni come principio che il personale deve essere valutato e conseguentemente premiato: non ci sono risorse pubbliche dei cittadini che si possano spendere a pioggia.
Sinceramente non riusciamo a capire da cosa sia determinato il cambiamento di atteggiamento dei sindacati, con i quali quegli accordi sono stati sottoscritti con soddisfazione reciproca e con grande impegno da parte di queste amministrazione; ricordiamo, ad esempio, un recente accordo per le stabilizzazioni del personale che ha praticamente eliminato la precarietà dai nostri enti.
Sono forse cambiati gli obiettivi fondamentali concordati con i sindacati?
Il nostro intento è tornare a discutere di cose serie, per poter riconoscere ai lavoratori le somme da tempo accantonate dalle amministrazione per premi e progressioni.

(Roberto Adani, Presidente Unione Terre di Castelli)