La Camera ha approvato oggi il terzo pacchetto di liberalizzazioni volute dal ministro Bersani. Ora il Disegno di legge passerà al Senato per
l’approvazione definitiva. Sul provvedimento trasmettiamo una dichiarazione dell’on. Ivano Miglioli.


“E tre. Alla Camera è passata la terza “lenzuolata” di liberalizzazioni, dopo quella di luglio e quella recente di poche settimane fa. Ma anche
stavolta il centrodestra – liberale e liberista a parole – ha votato contro, perdendo una buona occasione per contribuire alla modernizzazione
del Paese. I provvedimenti sulle liberalizzazioni voluti dal ministro Bersani rispondono a un’elementare legge di mercato: quando aumenta la concorrenza a beneficiarne sono innanzitutto i consumatori. Il disegno di legge prevede tra l’altro misure di liberalizzazione nella distribuzione
dei carburanti e del Gpl; meno vincoli per alcune attività di intermediazione come le agenzie immobiliari e i rappresentanti di commercio; servizi innovativi e tariffe trasparenti nel trasporto
pubblico; liberalizzazione dei servizi a terra negli aeroporti. Inoltre il provvedimento delega al governo il compito di semplificare le procedure
richieste alle imprese per gli adempimenti burocratici.
Particolarmente significativa la parte riguardante i distributori di benzina, un settore dove la sostanziale mancanza di concorrenza, aggravata
dall’inefficienza della rete di distribuzione, genera prezzi alti per i consumatori. La rete è sovraccarica, frammentata e ingessata. Ci sono 40
pompe ogni 100mila abitanti: il doppio rispetto alla Germania, alla Spagna o alla Gran Bretagna. Le autobotti devono riempire i serbatoi di 25mila
punti vendita, che si accontentano di una clientela ridotta, perciò i costi del servizio salgono. Autorizzare la vendita dei carburanti anche
nei supermercati – come prevede il pacchetto Bersani – consentirebbe sicuramente di abbassare i prezzi della benzina.
Benefici verranno certamente anche dalla liberalizzazione degli orari d’apertura dei distributori che, vincolati da una miriade di regole
locali, restano chiusi per un numero di ore nettamente superiore alla Francia, alla Germania o alla Gran Bretagna. E’ chiaro che l’imposizione
di orari massimi riduce la possibilità di scelta dei consumatori, mentre garantisce agli operatori già presenti sul mercato la stabilizzazione della clientela.
Le resistenze a questi provvedimenti sono molteplici e non vengono solo dal centrodestra. Ma quella delle liberalizzazioni è una strada obbligata
che il Paese deve percorrere se vuole ricominciare a crescere, a produrre ricchezza e, quindi, a distribuirla in maniera più equa. E’ un impegno che
questo governo ha preso davanti ai suoi elettori e che non può essere disatteso”.