Grasso addominale assieme ad ipertensione e disturbi del metabolismo dei grassi e degli zuccheri, è la sindrome metabolica una condizione che si riscontra in oltre un quarto delle persone.

La diffusione della sindrome metabolica è notevolmente aumentata nell’ultimo decennio, specialmente fra i giovani, e costituisce un fattore di rischio per infarto cardiaco e ictus cerebrale, due tra le prime cause di morte.
La sindrome metabolica ha tra le sue cause fattori ambientali (alimentazione e stile di vita), ormonali e genetici.
Sulla base di queste evidenze, la Medicina Interna A ed il Centro di Formazione e Ricerca in Ecografia Internistica, Interventistica e Vascolare dell’Ospedale Maggiore, hanno organizzato un convegno dedicato alla sindrome metabolica che si svolgerà dal 19 al 20 giugno presso il Savoia Hotel Regency di Bologna. L’intento è quello di fornire recenti ed innovative informazioni sulla prevenzione, fisiopatologia e diagnosi della sindrome metabolica e delle sue complicanze cerebrovascolari.

A chiusura della prima giornata verrà poi presentato il progetto per uno studio epidemiologico sulla prevalenza della sindrome metabolica e sulla sua associazione con alcuni fattori di rischio, all’interno della popolazione generale del Comune di San Lazzaro. Tale studio, progettato dalla Medicina Interna A dell’Ospedale Maggiore di Bologna con la condivisione ed il supporto della Direzione Generale dell’AUSL di Bologna e della Giunta del Comune di San Lazzaro di Savena, trova le sue motivazioni e premesse in alcune recenti evidenze epidemiologiche correlate alla sindrome metabolica, sia negli adulti sia nei bambini.
Infatti, proprio in questa area territoriale di riferimento all’interno dell’Azienda USL di Bologna, da una parte lo studio SONIA, completato nel 2005 sulle abitudini alimentari di oltre 2800 bimbi in età scolare di tutte le aziende USL dell’Emilia Romagna, ha mostrato che circa un terzo dei bimbi di età compresa fra i 6 e i 10 anni sono in soprappeso od addirittura obesi; dall’altra, fra le azioni del Piano Attuativo Locale per la Medicina Interna della provincia di Bologna, le analisi effettuate sulle diagnosi delle schede di dimissione ospedaliera dai reparti di Medicina Interna hanno indicato che, nel 2005, su 4497 schede di dimissione dai reparti di Medicina Interna degli Ospedali Maggiore e Bellaria, un terzo (35%) di tutte le schede riguardavano le malattie cardio-cerebro-vascolari, malattie correlate alla sindrome metabolica.