In un momento in cui registra il più alto tasso di natalità a livello nazionale e viene indicata come la terza città italiana per la presenza di immigrati, la città di Reggio Emilia si sta preparando ad accogliere un convegno internazionale sul tema “Donne Migranti e Pari Opportunità”, iniziativa che segue la seduta della commissione ECOS del Comitato delle Regioni d’Europa, che si riunisce a Reggio Emilia il 28 Giugno.


Il convegno, in programma al teatro Cavallerizza il 29 giugno, registra, tra gli altri, la presenza di Franco Frattini, vicepresidente della Commissione Europea; del Premio Nobel per la medicina Rita Levi Montalcini, di Anna Maria Serafini, presidente della Commissione parlamentare per l’infanzia, di Melina de Caro, capo dipartimento delle Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Numerosi anche gli ospiti provenienti dagli altri stati dell’Unione, tra loro Claudette Abela Baldacchino, membro del Comitato delle Regioni e relatrice per il parere “Roadmap per la parità fra donne e uomini 2006-2010”; Alexandros Zavos, presidente dell’Istituto ellenico della politica di immigrazione e Martina Liebsch, presidente della commissione per l’immigrazione della Caritas Europa.

Saranno ben 14 le lingue parlate: francese, tedesco, inglese, italiano, olandese, danese, spagnolo, portoghese, svedese, ceco, polacco e romeno, greco. Saranno invece 8 le lingue di traduzione: francese, tedesco, inglese, italiano, olandese, svedese, ceco e polacco.

Il convegno sarà preceduto nella giornata del 28 giugno da una seduta di lavoro della commissione ECOS del Comitato delle Regioni d’Europa, nel corso della quale verrà discusso anche un parere richiesto alla Presidente della Provincia Sonia Masini dalla Commissione Europea proprio sui temi legati alle donne migranti.

Oggi, di fronte a cambiamenti così veloci e difficili da governare, Reggio Emilia si candida quindi a diventare il cuore di un dibattito internazionale su temi di strettissima attualità: inclusione, sicurezza sociale, tutela dei diritti e salvaguardia delle identità culturali. L’Unione Europea ha infatti una legislazione antidiscriminazione molto avanzata, ma è evidente che le pari opportunità per le donne migranti si possono realizzare solo se sostenute da una chiara volontà politica e da un cambiamento culturale nell’atteggiamento dell’opinione pubblica verso le donne migranti.

La Presidente della Provincia Sonia Masini, membro effettivo del Comitato delle Regioni d’Europa nominato dall’UPI (Unione delle Provincie Italiane), nell’anno europeo delle pari opportunità è infatti relatrice di un parere di prospettiva richiesto dalla Commissione Europea che affronta proprio il tema delle “Donne migranti nell’Unione Europea”.

La Provincia di Reggio Emilia ha una forte tradizione nell’ambito delle pari opportunità, lo dimostra il grande sviluppo che ha avuto la rete di sostegno alle lavoratrici madri, come gli asili nido e le scuole materne. Un impegno che negli ultimi anni si è rivolto anche alle politiche di inclusione delle donne migranti. Da sempre infatti il territorio reggiano si distingue non solo per l’alto tasso di immigrazione, ma anche per le politiche di accoglienza messe in atto.

L’esperienza di Reggio Emilia, a partire dalle scuole dell’infanzia, e di molte società europee dimostra che dove le donne hanno ottenuto più diritti per sé, hanno chiesto servizi e promosso una società più evoluta e giusta, con diritti e responsabilità per tutti.

Il parere di prospettiva richiesto dalla Commissione Europea rappresenta quindi un primo passo verso l’apertura di un confronto che culminerà nelle due giornate del 28 e 29 giugno, ma che proseguirà anche successivamente con l’approvazione del parere e l’invio alla Commissione Europea.