In mancanza di un accordo fra Tav e Cepav Uno, che doveva portare all’avvio della realizzazione della stazione mediopadana, ieri è stata scelta l’unica alternativa possibile, allo stato dei fatti la migliore possibile, per la realizzazione del progetto di Santiago Calatrava a Reggio Emilia.
Vale a dire lo stralcio dell’opera dal piano integrale della linea Milano-Bologna e un nuovo appalto, che sarà pubblicato, a cura di Tav, il prossimo ottobre.
Questo è finalmente un punto fermo, chiesto e ribadito di recente alle parti dal sindaco di Reggio Graziano Delrio: “Non sono più tollerabili rinvii e indecisioni – aveva detto il sindaco – per un’infrastruttura che è attesa dalla città e dal sistema emiliano”.


La scelta del nuovo appalto, con una tempistica ora delineata, dà garanzie sull’avvio dei lavori e sui costi:
aggiudicato l’appalto, l’inizio dei lavori è previsto entro sei mesi;
i costi, stabiliti e riconosciuti da perizie, potranno essere indicati con esattezza nella gara d’appalto e non più condizionati da contenziosi ed eventuali penali, che avrebbero potuto incidere sul costo finale dell’opera.

Tali certezze sono di grande rilievo per la comunità, non solo reggiana.

Resta il profondo rammarico dell’Amministrazione comunale per la messa in mobilità delle maestranze fino ad ora impegnate nei cantieri. Si ha la convinzione che un’azione di sistema, nella quale i sindacati siano protagonisti con il sostegno delle Amministrazioni locali, possa favorire l’impegno dell’impresa aggiudicataria dei lavori a riassorbire una parte delle maestranze, necessarie alla realizzazione dell’opera. Si ha altresì la certezza dell’attivazione, in questa fase, degli ammortizzatori sociali previsti.

“Questa vicenda – dice il sindaco Delrio – testimonia che il pubblico ha fatto la sua parte senza esitazioni e ha difeso senza riserve valori e tesi di interesse comune. Non altrettanto sembra potersi dire, in questa circostanza, del privato, per le non risolte conflittualità”.