Con il caldo record che ha raggiunto punte
africane arrivano le cavallette contro le quali si sperimentano metodi di lotta biologici rispettosi della natura e dell’ambiente come la distribuzione nelle campagne delle faraone, volatili particolarmente ghiotti dei fastidiosi insetti.


E’ questo l’allarme lanciato dalla Coldiretti nel
sottolineare che uno degli effetti di quello che, fino ad ora, e’ stato classificato come l’anno piu’ caldo degli ultimi due secoli e’ proprio lo sviluppo di vari tipi di insetti tra i quali appunto le cavallette. Le condizioni climatiche attuali favoriscono uno sviluppo anomalo di questo insetto che puo’
creare gravissimi danni all’agricoltura che ricordano le ‘invasioni bibliche’ del passato. Essendo polifaghe, se numerose, le cavallette – ricorda la Coldiretti – possono infatti danneggiare non solo le piante spontanee, ma anche
l’erba medica e i pascoli per l’alimentazione del bestiame, il
mais e la vite e i prodotti dell’orto.


La specie piu’ abbondante e pericolosa e’ la cosiddetta
cavalletta ‘dalle ali rosa’ (Calliptamus italicus), che si e’
moltiplicata a causa delle condizioni climatiche (clima mite e
siccita’).

In molte regioni, dall’Emilia Romagna al Piemonte,
per contrastare il fenomeno sono stati avviati programmi che,
senza l’impiego di prodotti chimici, puntano a sconfiggere una
‘piaga biblica’ che sembra tornata di attualita’ e che minaccia
l’agricoltura, il turismo e anche i giardini e i terrazzi delle
citta’. In Italia – continua la Coldiretti – piu’ di un terzo
del territorio nazionale (36 per cento secondo l’Apat) e’
sensibile al rischio desertificazione anche per effetto dei
cambiamenti climatici che si stanno manifestando con sfasamenti
stagionali e la piu’ elevata frequenza di eventi estremi che
rappresentano una sfida epocale per la salvaguardia
dell’ambiente.
Per formare un gruppo efficace per sconfiggere l’attacco
delle cavallette devono essere presenti non meno di 20 e non
piu’ di 100 faraone per azienda agricola, tenendo comunque
presente – sostiene la Coldiretti – che tre o quattro volatili
sono sufficienti per un ettaro di terreno. La lotta alle
cavallette con l’impiego delle faraone e’ una straordinaria e
positiva esperienza di intervento biologico nel territorio dove
– spiega la Coldiretti – l’utilizzo del pollame ha dimostrato
risultati soddisfacenti, tenendo anche conto delle numerose
aziende che nei territori collinari usano tecniche di
coltivazione biologiche che non prevedono l’impiego di prodotti
chimici di sintesi.