Riguardo all’elettrodotto Tav realizzato in affiancamento alla linea ferroviaria ad Alta velocità, l’Amministrazione comunale di Reggio ha fatto tutto quanto le competeva in tema di tutela della salute, salvaguardia paesaggistica e ambientale.

Grazie all’impegno e alla disponibilità finanziaria dell’Amministrazione comunale e di alcuni privati, un tratto dell’elettrodotto, quello compreso fra le aree del vecchio e del nuovo casello autostradale, viene interrato: ciò riduce in modo rilevante l’impatto, anche visivo, dell’impianto, evitando interferenze e consentendo una piena valorizzazione delle infrastrutture progettate da Santiago Calatrava. L’interramento dell’elettrodotto a Reggio è l’unico caso fra i comuni attraversati dall’Alta velocità fra Milano e Bologna.

Si sottolinea che il tracciato della linea ad alta tensione, realizzata da Tav, è previsto dal Piano regolatore generale del 1999 ed è stato approfondito in sede di conferenza dei servizi dagli enti territoriali preposti, fra cui Provincia, Comune, Arpa e Ausl.
La localizzazione, contestuale alle infrastrutture esistenti – l’autostrada A1 e appunto la linea ferroviaria ad Alta velocità – ottimizza l’impatto del nuovo impianto, in quanto ricade nella fascia di rispetto della stessa autostrada, evitando la costituzione di nuovi vincoli.
Riguardo alla compatibilità dei campi elettromagnetici, il progetto è stato vagliato dall’Arpa, che ha svolto simulazioni sperimentali in grado di prevedere la diffusione del campo elettromagnetico prodotto dall’impianto in corrispondenza dei cosiddetti “ricettori sensibili”, come abitazioni civili e, soprattutto, luoghi di lavoro, fra cui stabilimenti produttivi. Compiuti gli accertamenti, sulla base di una normativa regionale più restrittiva e cautelativa di quella nazionale, Arpa ha espresso parere favorevole alla realizzazione dell’elettrodotto.

La soluzione progettuale adottata, in area di rispetto autostradale, prevede inoltre lo smantellamento dell’elettrodotto della linea ferroviaria storica Milano-Bologna e il suo accorpamento a quello a servizio dell’Alta velocità. Ciò ha consentito di bonificare una fascia estesa, che attraversa tutta la porzione settentrionale della città, a tutto beneficio dei residenti.
La proposta, fatta dal Comune di Reggio a Tav, di interrare il tratto di elettrodotto compreso fra Crostolo e Rodano si è rivelata assai onerosa e realizzabile soltanto in presenza di contributi di privati. Il costo dell’interramento è di circa due milioni di euro per ogni chilometro.
La disponibilità dei privati a concorrere alle spese di interramento si è concretizzata ad oggi per il solo tratto compreso fra il vecchio e il nuovo casello autostradale, in corrispondenza dei ponti di Calatrava. In tal modo, il paesaggio in cui le opere dell’architetto catalano sono inserite non subirà interferenze visive dovute alla presenza di tralicci e cavi dell’alta tensione. Tale soluzione è sancita da un accordo del 2004, siglato da Comune e Provincia di Reggio, Tav e consorzio Cepav Uno.