L’inchiesta sul terzo testamento di Luciano Pavarotti, sottoscritto il 29 luglio nella villa di Pesaro, va avanti. Il pubblico ministero Massimo Di Patria fa appello al riserbo e chiede di poter lavorare in pace.

E’ prevedibile che nei prossimi giorni ci siano acquisizioni di documenti e di testimonianze che aiutino ad accertare se l’artista fosse lucido e autodeterminato quando firmò l’atto che assegna alla moglie Nicoletta Mantovani i beni Usa.