Sono il Prosciutto di Parma e il Grana padano a rappresentare l’Italia nella lista dei dieci prodotti europei a indicazione geografica tipica sui quali è stata stipulata una convenzione di tutela tra Unione europea e Cina. Manca invece il Parmigiano reggiano.

«Il motivo dell’esclusione – ha spiegato Graziano Poggioli, assessore provinciale all’Agricoltura, rispondendo in Consiglio provinciale a un’interpellanza di Claudia Severi e Dante Mazzi (Forza Italia) – è che il ministero dell’Agricoltura, unico ente competente in materia, ha privilegiato un prodotto di area più vasta e che fa numeri maggiori del nostro Parmigiano. Senza contare che, potendo inserire solo due prodotti tipici, non potevano essere entrambi esclusivamente emiliano-romagnoli. Ciò non toglie – ha aggiunto Poggioli – che noi lamentiamo l’esclusione della Provincia dalle consultazioni dovuta anche al fatto che il Consorzio di tutela non è presente. Inoltre la commercializzazione del Parmigiano, che oggi è minoritario ma trent’anni fa aveva numeri più alti del grana, avviene all’estero esclusivamente attraverso strutture del Grana padano. Non stupisce quindi che questo venga poi privilegiato».

«Penso che la Provincia non poteva non sapere di questo accordo tra l’Unione europea e la Cina e che doveva essere più attenta – ha replicato Dante Mazzi – anche se, come dice l’assessore, oltre un certo punto non ci si può spingere. Si poteva però fare pressioni su enti e istituzioni, come l’Ecopass, ente inutile di cui siamo soci e che in questa occasione ha dimostrato la sua inutilità, e fare leva su quella concertazione di cui vi vantate sempre e che invece è mancata».