”Spesso sono i problemi che emergono e che sembrano prevalere sulla speranza. Quest’anno
tali problemi si materializzano nella discussione sulla perdita di qualche punto nella qualita’ della vita. Non sono molto impressionato da tutto questo. Ogni cambiamento ci porta verso
qualcosa che non ci è familiare e che ci fa un pò paura, ma questo è l’inevitabile prezzo che si paga per conservare e migliorare il proprio ruolo nella nuova realtà mondiale”. Lo scrive il presidente del Consiglio Romano Prodi in un intervento pubblicato dalla ‘Gazzetta di Reggio’ su ‘Il 25 dicembre del premier’.


Prodi si sofferma tra l’altro proprio sullo sviluppo della città emiliana: ”Si e’ disorientati dalle costruzioni sempre nuove, segnale di una città che cresce economicamente e che vuole continuare a crescere. Ma la nuova immagine di Reggio, vero e proprio biglietto da visita, sono i bellissimi ponti di Calatrava. Essi sono anche il simbolo della città che vuole correre verso il futuro e io credo che nonostante i problemi, le
difficoltà e le tensioni, non dobbiamo avere alcuna paura del futuro”.

Passeggiando lungo la via Emilia, partendo dai portici di San Pietro, si incontrano – rileva il premier – ”tante famiglie con la pelle diversa, gruppi di giovani o di donne straniere chiamate nella nostra città per aiutare con il loro lavoro le fabbriche e le famiglie. Anche la loro presenza, a
volte allegra, a volte triste (perchè sono persone che vivono lontano dal proprio paese), è segnale di una città ricca e che cresce e che, proprio per questo, deve affrontare nuovi problemi”, ma – aggiunge – ”sono sicuro che Reggio Emilia
sarà in grado di superare queste sfide”.

Il premier racconta anche il ‘suo’ Natale, che ”da 38 anni segue un immutato programma”. La sera della vigilia a casa della famiglia della moglie Flavia Franzoni, con i regali sotto l’albero e sempre lo stesso menù: ”gnocchi alla romana (di
semolino), anguilla arrosto e poi spongata e anisetta Cocchi. Una tradizione da rispettare anche se alcuni di questi sapori sono un pò fuori moda. Per me ma anche per i miei figli sono
ancora una radice che non è possibile recidere”.
Poi, la tradizionale Messa di mezzanotte nella chiesa di San Prospero (ma non ci sarà più la predica di don Ennio, e a Reggio “mancheranno i suoi auguri così pieni di allegria e fiducia”)
e pranzo di Natale ”a casa di mia sorella Maria Pia, che tiene le fila della famiglia allargata. Le famiglie (terza generazione compresa) di noi fratelli – spiega Prodi – hanno raggiunto i 105
componenti. Quest’anno ci saranno tre bambini in più, nati nel corso dell’ anno… e altri tre neonati sono già in arrivo per il 2008. Non sempre ci siamo tutti, ma a tavola mai meno di settanta. E così spero capiti anche quest’anno. Ovviamente
cappelletti e, negli ultimi anni, il tacchino ripieno. Credo – spiega il presidente del Consiglio – che sia una tradizione ‘importata’ da alcuni di noi che hanno trascorso qualche Natale un pò triste a studiare negli Stati Uniti. Da parte mia debbo
dire che nonostante abbia vagabondato in molte parti del mondo, ho passato tutti i miei natali a Reggio Emilia”.