Il sistema politico italiano sta vivendo una fase di trasformazione di portata storica, derivante sia dal veloce cambiamento del mondo-sociale-economico internazionale, sia dalla necessità di colmare il ritardo politico derivato da una mala-gestione degli ultimi 50 anni. In questo contesto, sono in gioco non soltanto le prospettive e gli interessi delle singole istituzioni confrontate a scenari concorrenziali fin adesso in gran parte sconosciuti, ma anche le condizioni di competività della politica reale.

Infatti, il sistema politico e i politici in particolare, devono potersi avvalere di circuiti e rapporti diretti ed efficienti con i propri elettori. Per essere definiti interlocutori preparati nella gestione dei processi di trasformazione occorre: conoscere a fondo il paese italiano e il contesto in cui operano i cittadini per anticipare l’insorgere di problematiche legate al sociale; creare rapporti di fiducia con le varie comunita’; offrire una varieta’ di strumenti per la risoluzione dei problemi; costruire e comunicare un’elevata professionalita’.
La struttura politica di maggioranza e minoranza di coalizione esprime, dopo le ultime vicende, ha un rischio di instabilita’ troppo elevato; cio’ nel senso che la rottura dell’equilibrio politico è determinate su ogni tipo di scelta che viene, e verra’ fatta all’interno della coalizione perche’ le visioni e i programmi spesso sono assolutamente non omogenei e non condivisi.

La rilevanza assunta dal fenomeno della costituzione dei comitati di cittadini (come il nostro Comitato Conto anch’io a Sassuolo e tanti altri a Sassuolo) nell’ambito della consapevolezza del mancato o sbagliato intervento sui problemi del paese da parte dell’attuale maggioranza e minoranza, trova ampi riscontri nella diffusione di un malcontento della situazione generale del paese. I tanti comitati presenti sul territorio risultano probabilmente caratterizzati da una sorta di “consapevolezza di una mala-gestione del paese da parte dell’Amministrazione” e sono il segnale dell’assenza di adeguate e corrette volonta’ politiche che dovrebbero garantire la necessaria armonia e tranquillita’ del nostro amato paese.

Il dato che emerge dall’osservazione di queste aggregazioni di cittadini è che risultano di norma popolati da individui con caratteristiche molto diverse da loro, operanti su ambiti e professionalita’ competitive ristrette e variamente impiegati nel “far funzionare” l’intero sistema paese, che a dir loro sta andando a rotoli.

La politica è lo spazio privilegiato in cui si esprimono e si realizzano le idee pubblicamente, se non assolutamente, la equa civilta’ di un popolo.

Cio’ ci appare del tutto evidente ove si assuma, come oggi è necessario assumere, il concetto di politica nella sua valenza piu’ ampia, al di la’ dei limiti tradizionali delle “istituzioni” in senso stretto, estesa dunque a comprendere la partecipazione di tutti i cittadini con tutte le forme di comunicazione verbale, scritta e orale.

Queste osservazioni e prese di posizione ovvie, oggi, di politica non pretendono certo di eludere il problema pratico e teorico all’oggetto del malcontento generale, implicito nella domanda di tanta gente sentita”cos’è , e cosa fa la Politica? E se esiste una politica seria nel nostro paese? Non vi è nulla di meno chiaro del concetto di politico.

Il termine viene usato nei piu’ svariati modi possibili e il suo contenuto semantico è altrettanto ricco quanto incoerente. Cio’ sembra sufficiente per poter affermare che esiste un concreto e significativo “divario di idee e volonta’” tra il cittadino e il politico.
La credibilita’, proprio per l’enorme distanza di visioni per l’enorme differenza in termini di scelte e di competenze/professionalita’ non corre in maniera parallela con etica ed equita’ ed è presumibilmente modesta per i politici della coalizione di maggioranza radicati in un sistema orami datato e non piu’ efficace, per non dire scadente e inopportuno.

Ci si trova oggi nella necessita’ di gestire con grande attenzione la cosa pubblica, non solo perche’ rappresenta la quota piu’ rilevante delle componenti negative quotidiane, ma anche perche’ in molti casi l’amministrazione non è in condizione di esprimere comunicazioni razionali e sensate verso i cittadini, probabilmente perche’ oggi si deve confrontare con problematiche economiche e sociali diverse dal passato.

A parte la scarsa conoscenza delle esigenze del paese da parte del sistema politico, esiste la necessita’ di offrire la possibilita’ di un dialogo diretto ed sicuramente la scelta obbligata-corretta per la gestione della cosa pubblica.
Posto che i disegni politici dei politici presentano comunque un profilo di rischio abbastanza elevato derivante dalla spinta crescente di pessimismo e sfiducia, è molto importante sviluppare con i cittadini una logica non di leadership tesa a prevaricare le volonta’ formulate dal popolo e non a facilitare il controllo dell’evoluzione della situazione; come ad esempio, puo’ essere molto utile condividere con i cittadini le osservazioni che originano dall’analisi del paese svolta ogni tre mesi.
Dal punto di vista della forma attraverso la quale possono realizzarsi tali interventi di opinione dei cittadini, merita qualche riflessione la possibilita’ di affiancare i politici ad espressioni popolari, come i comitati, che possono risultare meno minaccianti per l’autorita’ organizzativa dei politici all’interno della struttura Generale e possono servire, come abbiamo visto in piu’ di un caso anche per formare i giovani politici membri delle dirigenze di partito.

(Comitato Conto anch’io a Sassuolo)