«L’accordo sulle infrastrutture viarie, sottoscritto a Roma nel dicembre scorso dalla Regione Emilia Romagna e dal Presidente del Consiglio, prevede impegni precisi per la realizzazione della bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo e indica nella data del 29 febbraio 2008 il termine per sottoporre al Cipe il progetto definitivo. Il ruolo della Provincia di Modena sarà quindi quello di verificare il rispetto dei tempi e degli impegni assunti perché rappresenta un’opera indispensabile per migliorare la qualità della vita e la competitività nel distretto ceramico».

Lo ha affermato Egidio Pagani, assessore provinciale alla Viabilità, rispondendo in Consiglio a un’interpellanza sottoscritta dai consiglieri del Partito democratico Giancarlo Bertacchini, Demos Malavasi, Mauro Cavazzuti e Giandomenico Tomei che esprimeva «preoccupazione per il possibile contenzioso e i ritardi che potranno essere causati dalla sentenza del Tar che, in seguito al ricorso della Ditta Pizzarotti, ha annullato la procedura di Anas sulla bretella».

Luca Caselli (An) ha suggerito di «mettersi tutti insieme per portare a casa il risultato. O preferiamo – ha chiesto – continuare a dividerci in polemiche fini a se stesse e nessuno fa niente?». Dello stesso parere anche Claudia Severi (Forza Italia) che però ha sottolineato: «Parlate come se non aveste sempre governato voi. Ben vengano le novità annunciate ma aspettiamo i fatti». Ha riconfermato la sua contrarietà al progetto Walter Telleri (Verdi) per il quale «partendo dai problemi del distretto, non si capisce a cosa serva la bretella: diminuirà gli oltre 11 mila Tir al giorno nel comprensorio ceramico? Se dimostrerete che migliorerà la qualità della vita e dell’aria, la sosterremo».

Per Tomaso Tagliani (Udc) la bretella non si è ancora fatta perché «il centrosinistra è frenato dai suoi stessi alleati. Ma, o si fa un grande trasporto su rotaia oppure occorre la bretella, se non altro per snellire il flusso dei camion».

Nella replica Giancarlo Bertacchini ha ribadito che la bretella rappresenta «un’opera di fondamentale importanza per affrontare i problemi della mobilità del distretto ceramico. Servirà, infatti, a velocizzare l’uscita del materiale finito e l’entrata delle materie prime nel distretto».