Poco più di un’ora, tanto è durata l’udienza che a Parma ha visto ricominciare, dopo una lunga pausa, il processo per il sequestro e l’omicidio di Tommaso Onofri, rapito e ucciso nel marzo del 2006.


Neanche oggi Mario Alessi, il manovale accusato di aver materialmente ucciso Tommaso, si è presentato; in aula c’era invece, come di consueto, Paola Pellinghelli, che ha ascoltato in silenzio tuta l’udienza; presente anche Antonella Conserva, compagna di Alessi che continua a proclamarsi innocente. E sono stati proprio tre dei testi convocati dai legali della Conserva a sfilare davanti alla Corte d’assise, testi che non hanno però reso dichiarazioni rilevanti. Poco significativa anche la deposizione del teste voluto in aula da Laura Ferabotti, legale di Alessi.

“Speriamo che la prossima udienza sia più produttiva”, ha detto al termine della mattinata Eleonora Fiengo, il giudice togato che presiede la Corte d’assise, riferendosi al prossimo giovedì, quando in aula dovrebbe esserci Salvatore Raimondi, l’ex pugile che ha rapito il bambino insieme ad Alessi.

Raimondi, già condannato a 20 anni in primo grado a Bologna, si avvarrà molto probabilmente della facoltà di non rispondere, ma la sua presenza in aula è molto attesa: è lui, infatti, il principale accusatore di Alessi e di Conserva, e le sue dichiarazioni, rese durante l’incidente probatorio, erano state di assoluta condanna verso i due.