È destinato all’inserimento scolastico degli alunni disabili il fondo di 705.307 euro stanziato dalla Provincia di Modena nell’ambito degli interventi a sostegno dell’autonomia scolastica. Il finanziamento è ripartito per distretto tenendo conto del numero complessivo degli iscritti e con una ponderazione pari a tre per il numero degli studenti con handicap e degli stranieri (vengono cioè contati tre volte). Una somma ulteriore di 56.425 euro, pari all’otto per cento del totale del fondo, sarà assegnata ai Comuni montani per riequilibrare il riparto tra i distretti.


Al distretto di Modena, 415 alunni disabili e 2940 stranieri nei diversi ordini di scuola su un totale di 24.152 studenti, va un contributo di 170.885 euro; il distretto di Sassuolo, 17.387 alunni di cui 1657 stranieri e 271 disabili, riceverà 124.224 euro; al distretto di Carpi, un totale di 13.251 iscritti tra i quali ci sono 1836 stranieri e 269 disabili, saranno assegnati 96.683 euro; al distretto di Vignola, 10.905 alunni di cui 1594 stranieri e 184 disabili, va un contributo di 92.284 euro; al distretto di Mirandola, 10.917 iscritti in totale tra i quali 1805 stranieri e 199 disabili, saranno assegnati 88.909 euro; il distretto di Castelfranco, 9.316 alunni di cui 1.121 stranieri e 153 disabili, riceverà 68.826 euro; il distretto di Pavullo, 5.085 iscritti di cui 591 stranieri e 53 disabili, avrà infine un contributo di 63.498 euro.

Le conferenze distrettuali dovranno comunicare alla Provincia, entro il 20 marzo, i progetti che intendono realizzare precisando i soggetti a cui saranno trasferite le risorse.

1544 educatori e tutor per l’integrazione
Sono 1544 gli alunni con handicap che frequentano le scuole della provincia di Modena: 233 nelle scuole d’infanzia, 514 alle elementari, 341 alle medie e 456 alle superiori. Tra questi, il dato più significativo, come sottolinea Silvia Facchini, assessore provinciale all’Istruzione, «è quello delle scuole superiori che testimonia un’integrazione crescente, se pure complessa, di questi ragazzi che, in diversi casi, imparano una professione. I dati ci confermano anche che gli accordi di programma che sono alla base dei progetti di integrazione stanno funzionando – conclude l’assessore – e per questo li prorogheremo per altri due anni».
I progetti di integrazione prevedono che agli studenti con handicap venga affiancato, oltre all’insegnante di sostegno di competenza del Ministero, un educatore socioassistenziale oppure, solo nelle scuole superiori, un tutor, un giovane, spesso diplomato nello stesso istituto, con il compito di sostenere lo studente disabile nello studio e di accompagnare il suo inserimento sociale.