“La classe politica, negli anni, è cresciuta a dismisura, tanto che sono stati creati, negli anni, tanti nuovi Enti (Province, Comunità Montane, Authority, Aziende Municipalizzate, etc.). La proliferazione di questi Enti e strutture politiche ha, però, inevitabilmente creato un’enorme complicazione burocratica nel funzionamento del sistema paese (ed ha lievitato i costi della “Politica”). Per prendere una qualsiasi decisione serve l’accordo di tante, troppe persone a più livelli rallentano o bloccano spesso i processi decisionali importanti ed indispensabili” – così il Comitato Conto anch’io a Sassuolo.

“Le strade non si fanno, non si decide sulle infrastrutture, non si fa manutenzione, ecc. ecc., non si semplifica la burocrazia per le imprese (anzi la si appesantisce), non si fanno funzionare al meglio gli uffici di controllo , per non parlare dei tempi e della qualità della Giustizia. Bisogna dunque, trovare persone nuove e migliori per la nostra futura classe dirigente e riformare la struttura decisionale del nostro Paese.
Dobbiamo probabilmente puntare sui tanti giovani e/o volti nuovi che hanno molte buone energie da mettere al servizio del Paese. Serve urgentemente un rinnovamento e una drastica riduzione nel numero dei politici.
Chiediamo insomma di iniziare a tagliare il numero dei politici e, con essi, il costo di una politica non solo inutile, ma dannosa sia economicamente, che socialmente, che culturalmente”.

“Come esempio lampante di paese spendaccione possiamo prendere in considerazione l’interessantissima inchiesta condotta da Confindustria sui costi della politica. Il finanziamento pubblico (Rimborso elettorale): mentre negli USA esso ammonta a 152 milioni di euro, 132 milioni in Germania, 73 milioni in Francia, 60 milioni in Spagna e 9 in Inghilterra, in Italia è di 200 milioni di euro.
Un’altro dato lampante è il costo di un parlamentare: In Francia e Germania siamo intorno agli 850 mila euro. In Gran Bretagna sui 348 mila. In Italia a 1 milione 531 mila. Poi se infine analizziamo il parlamentare europeo possiamo notare la notevole differenza sulla indennita’:L’indennità di un europarlamentare italiano è di 150 mila euro, contro gli 84 mila di un tedesco, gli 82 mila di un inglese e i 63 mila di un francese.
Dal momento che molte famiglie devono tirare la cinghia, ci chiediamo se questo momento non sia arrivato anche per chi siede sulle sedie della “Politica”.
Si tratta di poltrone costose e spesso insignificanti ai fini dello sviluppo del territorio. Bisogna tagliare il costo complessivo della politica per destinare le risorse recuperate al sostegno delle imprese, al fine di favorire sviluppo e occupazione, fermando, così, la continua e attualmente inarrestabile disoccupazione e crisi economica”.

“Chiediamo dunque la riduzione delle spese e dei costi della politica attraverso, la riduzione del numero dei componenti del Parlamento, dei Consigli Regionali e Comunali, la riduzione dei salari e dei rimborsi elettorali pubblici ai partiti, la riduzione delle Province, l’abolizione delle comunità montane prevedendo e favorendo delle unioni di comuni nelle aree interessate, il taglio drastico delle società e degli enti inutili Statali, Regionali e degli Enti locali, la riduzione delle consulenze conferite dalla Pubblica Amministrazione.
Sollecitiamo insomma a gran voce una politica che si assuma la responsabilita’ di decidere, di compiere scelte, di elaborare progetti, di immaginare il futuro. Una politica che si riappropri del suo ruolo, che riscopra se stessa ed i suoi compiti, e tra questi il principale e il più importante: quello di dirigere e nello stesso tempo servire la societa’. Una politica che restituisca alle Istituzioni e allo Stato autorevolezza e credibilita’.
Tagliare la spesa pubblica, quindi, non deve essere un sogno mostruosamente proibito, ma una realta’ a Sassuolo”.

(Comitato Conto anch’io a Sassuolo)