Campania e Lazio si contendono da anni, in Italia, il triste primato di regioni con più decessi per abusi di droga. Anche nel 2007, infatti, come spiega il rapporto annuale della Direzione centrale per i servizi antidroga (Dcsa), le due regioni si aggiudicano il primo e il secondo posto: la regione più colpita in senso assoluto è stata la Campania (112 casi), seguita appunto dal Lazio (105). Nel 2006 si erano riscontrati, rispettivamente, 87 e 116 casi mortali.


Delle ‘top five’ fanno quindi parte la Lombardia (55), l’Emilia Romagna (47) e il Veneto (45), mentre le regioni dove si è registrato il minor numero di decessi sono la Valle d’Aosta, il Molise e la Basilicata (1 caso in ciascuna regione).
Negli ultimi quindici anni la regione più colpita in senso assoluto risulta essere il Lazio (1.909 decessi), seguita da Lombardia, Campania ed Emilia Romagna, mentre fra quelle meno colpite si confermano la Valle d’Aosta, il Molise e la Basilicata.

Il rapporto sottolinea però che se il numero dei decessi del 2007 viene rapportato alla popolazione residente in ciascuna regione, si riscontra che per ogni 100.000 abitanti il valore più alto è stato registrato in Umbria (4,56), quindi nel Lazio (2,0), in Campania (1,93) e nelle Marche (1,72); i valori più bassi si sono invece avuti in Basilicata (0,16), Molise (0,30) e Sicilia (0,37).

Esaminando i dati provinciali, il numero maggiore dei decessi per droga nell’anno passato è stato registrato nella provincia di Roma (83), Napoli (68), Perugia (32) e Milano (23). In 12 province non si sono avuti casi di decesso per abuso di stupefacenti. Rapportando gli stessi dati a 100.000 abitanti, si riscontrano invece i valori più alti nelle province di Perugia, Arezzo, Ascoli Piceno, Napoli e Roma. Le tre province di Roma, Napoli e Perugia assorbono da sole il 31,07 del totale dei decessi registrati a livello nazionale. Rispetto al 2006 i decessi raddoppiano o più che raddoppiano nelle province di Lecce, Treviso, Como (+400%), Mantova, Forlì (+300%), L’Aquila, Messina, Novara, Tranto.

L’Italia è il secondo mercato mondiale dell’eroina
Nel 2007, i sequestri di eroina sono passati dai 1.328,84 chili del 2006 ai 1.899,77 del 2007, con un incremento del 42,96%. In aumento anche le operazioni e le denunce legate a questa sostanza, rispettivamente 3.636 (+4%) e 6.560 (+2,29%).
“Dopo le notevoli contrazioni dei sequestri e delle denunce negli ultimi anni – avverte la relazione -, questa nuova impennata, ove persistesse nel tempo, indurrebbe a prevedere un pericoloso ritorno della domanda di eroina, lo stupefacente che negli anni ha causato i maggiori decessi per l’abuso”.
Delle 6.560 persone denunciate per eroina, 763 (l’11,63%) erano donne e 87 (l’1,33%) minori. I cittadini stranieri coinvolti sono risultati invece 2.331, corrispondenti al 35,53% del totale dei denunciati.
Le regioni nelle quali si sono avuti i maggiori quantitativi di eroina sequestrati sono state la Lombardia con 878,74 chili, seguita dal Friuli Venezia Giulia con 237,43 chili e dalla Toscana con 150,88 chili. La Lombardia figura al primo posto anche per numero di persone segnalate (762), davanti a Campania (694), Toscana (635), Emilia Romagna (528) e Lazio (509).
Il mercato italiano è stato alimentato principalmente dall’eroina prodotta in Afghanistan, giunta in Italia attraverso diverse rotte: in particolare, nel 2007 i paesi accertati nei quali l’eroina ha fatto sosta per l’ultima volta prima di giungere in Italia sono stati, nell’ordine, la Turchia, l’Albania, la Serbia e la Grecia.