È nata la maggiore cooperativa mondiale per la trasformazione e commercializzazione della pera. Si chiama Fruit Modena Group, (sede legale a Sorbara di Bomporto, sede commerciale a Campogalliano) ed è il frutto – è proprio il caso di dirlo – della fusione tra le cooperative Campofrigo di Campogalliano ed Eurofrutta di Sorbara, entrambe aderenti a Confcooperative Modena.

Compito della nuova cooperativa, che conta 610 soci quasi tutti distribuiti in provincia di Modena, è portare le pere modenesi (unanimemente considerate le migliori al mondo) su tutti i mercati, dall’Europa all’Asia, dall’America all’Australia.

Presidente di Fruit Modena Group è Angelo Barbieri (già presidente di Eurofrutta), mentre il vice presidente è Adriano Aldrovandi (Campofrigo); Giampaolo Nasi è il direttore. La cooperativa conta 2.374 ettari coltivati a pere e 250 ettari dedicati ad altre produzioni (mele, pomodoro, susine). Ma è sulla pera (ne produce quasi 700 mila quintali) che Fruit Modena Group punta per diventare un protagonista del settore ortofrutticolo non solo italiano, ma europeo e mondiale. La cooperativa ha tre stabilimenti, per una superficie coperta complessiva di 84 mila mq, e una capacità frigorifera di 664 mila quintali, di cui 432 mila in atmosfera controllata. I dipendenti fissi (impiegati e operai) sono 45, mentre la media d’impiego di operai stagionali è di 250 unità. Nella campagna 2007-2008, appena conclusa, il fatturato ha raggiunto i 45 milioni di euro l’anno. La fusione tra Campofrigo ed Eurofrutta è stata preceduta un anno fa dalla costituzione del Consorzio Fruit Modena Group, una società di commercializzazione di cui fa parte anche la cooperativa Cipof di S. Possidonio. L’obiettivo finale – cioè la fusione tra Campofrigo ed Eurofrutta – è stato raggiunto solo dopo aver completato tutti i passaggi formali, amministrativi e industriali, oltre ad aver coinvolto i soci e il territorio nel modo più ampio attraverso le assemblee. Durante questo periodo la società di commercializzazione ha consentito di ottenere economie di scala e studiare politiche di marketing più aggressive allo scopo di aprire nuovi mercati per il prodotto conferito dalle aziende agricole socie delle cooperative interessate.

«Integrazione, internazionalizzazione e innovazione: cominciano con la lettera “I” le tre parole d’ordine per l’agricoltura modenese e italiana. Sono scelte obbligate, ne va della sopravvivenza del settore». Il presidente di Confcooperative Modena Gaetano De Vinco commenta positivamente la nascita di Fruit Modena Group, il nuovo colosso dell’ortofrutta italiana creato dalle cooperative Campofrigo ed Eurofrutta.

«La nascita di Fruit Modena Group conferma il ruolo aggregante della cooperazione, che accorcia la filiera e permette anche al più piccolo produttore di conferire il prodotto e trovargli spazio su mercati nazionali e internazionali altrimenti irraggiungibili, pur mantenendo uno stretto legame con il territorio.
L’internazionalizzazione – spiega De Vinco – è un processo che le nostre cooperative stanno già compiendo da anni, con sforzi e sacrifici inimmaginabili, attraverso la strada obbligata della crescita dimensionale e dell’aggregazione, della capitalizzazione e della patrimonializzazione. Allo stesso tempo, però, la cooperazione conferma il suo forte radicamento territoriale, come dimostra questa fusione tutta modenese». Il presidente di Confcooperative Modena conclude ricordando che l’integrazione per avere produzioni e fatturati adeguati a elaborare politiche commerciali più efficaci e sopportare gli aumenti dei costi generali è un percorso che sta toccando anche altri segmenti dell’agroalimentare, come il vitivinicolo e il lattiero-caseario.