Una complessa operazione di medicina umanitaria che ha coinvolto numerosi volontari, medici, enti ed istituizioni del nostro territorio. Una suora proveniente dal Congo è stata operata nel Nuovo Ospedale S. Agostino-Estense di Modena per una grave patologia al cervello che l’ha resa cieca e che non le permetteva di camminare, muovere le braccia e parlare.

Adesso suor Jannette, che ha 45 anni, sta seguendo un programma di riabilitazione, grazie al quale ha già recuperato in parte la parola e sta muovendo i primi passi. Il ricovero è stato reso possibile grazie alla International Association for Humanitarian Medicine (IAHM), associazione non governativa e non profit impegnata nella medicina umanitaria che a Carpi ha una sede regionale presieduta da Giuseppe Masellis, direttore del Dipartimento di Ostetricia/Ginecologia-Salute Donna dell’Azienda USL di Modena.

Come spesso accade per gli interventi di medicina umanitaria, l’organizzazione del viaggio e la realizzazione dell’intervento hanno richiesto un iter burocratico-amministrativo molto complesso che ha visto impegnati l’intero staff direttivo dell’IAHM guidato da Michele Masellis (Direttore Generale dell’organizzazione a livello nazionale), il Ministero degli Affari Esteri Italiano, l’Ambasciata Italiana in Congo, l’Ufficio Immigrazione della Questura di Modena, la Casa Accoglienza del Monastero di Baggiovara e la Direzione dell’Azienda sanitaria modense.

“Le variabili da affrontare sono tante in casi come questo – afferma Giuseppe Masellis – ma di fronte a chiamate importanti e complesse non possiamo non dare risposte esaustive. La sensibilità ed elette virtù civiche dimostrate da tutti gli attori coinvolti dimostrano quanto nella nostra Regione ci sia attenzione per la solidarietà e per il civismo. Un particolare ringraziamento va all’Assessorato alla Salute della Regione Emilia Romagna che ha concesso il nulla osta per le cure necessarie, inserendo questo caso nell’ambito del programma di interventi umanitari della Regione”.

L’associazione ha portato a termine di recente un’altra importante operazione umanitaria: un bambino proveniente dal Benin, affetto da una grave cardiopatia congenita, è stato sottoposto ad un delicato intervento cardiochirurgico presso l’Hesperia Hospital di Modena. Dopo il rientro in Benin del bambino perfettamente guarito, lo scorso luglio è stata trasferita dal Congo suor Janette, affetta da una grave patologia cerebrale non curabile nel paese di origine: una patologia benigna che però, comprimendo centri importanti del cervello, ha compromesso alcune funzioni importanti quali la deambulazione, la vista e l’udito.

La suora è giunta a Modena il 24 luglio per essere ricoverata al Nuovo Ospedale S. Agostino-Estense di Baggiovara, presso l’Unità Operativa di Neurologia diretta da Paolo Nichelli, dove è stata sottoposta a diversi esami clinico strumentali per determinare la migliore strategia terapeutica: le condizioni cliniche della paziente sono da subito risultate molto serie, per la vastità e complessità della patologia. Il 30 luglio è stata sottoposta ad un complicato e delicato intervento chirurgico, durato 13 ore, eseguito da Giampietro Pinna, direttore della Neurochirurgia coadiuvato dalla sua equipe e dalla equipe diretta da Raffaele Stacca, direttore della Neurorianimazione. Il decorso post operatorio, seguito da neurologi, neurochirurghi e neurorianimatori della struttura ospedaliera di Baggiovara, è stato buono e senza particolari problemi. La suora, una volta dimessa dalla Neurochirurgia, è stata trasferita presso l’Unità operativa di Medicina Riabilitativa, diretta da Marco Franceschini, dove sta seguendo un programma riabilitativo.

Tutto questo è stato reso possibile grazie alla disponibilità e alla collaborazione del Direttore Generale Giuseppe Caroli e del Direttore Sanitario Kyriakoula Petropulacos dell’Azienda USL di Modena. Un particolare ringraziamento a Giovanni Gargano, controller dei progetti nazionali e internazionali dell’IAHM, che ha curato con efficienza e senso di umanità l’intera logistica dei due casi ultimamente trattati.

Le attività vengono svolte all’interno di uno dei programmi di aiuto dell’IAHM che prevede il World Open Hospital (WOH), una rete di sezioni di alta specialità, di cui fanno parte l’Azienda USL di Modena e l’Hesperia Hospital che contribuiscono, insieme ad altre strutture nazionali ed internazionali, alla dotazione di posti letto di un virtuale “Ospedale Aperto del Mondo – World Open Hospital”, a disposizione dei paesi in via di sviluppo per casi particolarmente complessi che non riescono ad essere curati nei paesi di origine.
Ad oggi hanno aderito a questo programma venti ospedali di tredici Paesi industrializzati. L’Ospedale Aperto del Mondo, coordinato dal prof. Michele Masellis, dispone di più di 80 posti letto nelle alte specialità sia mediche che chirurgiche. I pazienti trattati ad oggi sono 27, interessati da gravi patologie di cardiochirurgia, neurochirurgia, chirurgia polmonare, chirurgia ricostruttiva, ortopedia ed ostetricia e ginecologia.
È possibile sostenere questo programma, aiutando altri bambini e altri casi complessi, attraverso un bonifico bancario a favore dell’IAHM Emilia Romagna Banca Popolare dell’Emilia Romagna sede centrale di Modena IBAN: IT10B0538712900000001584634 o direttamente in sede IAHM – Ospedale “B. Ramazzini di Carpi presso la segreteria di Ostetricia e Ginecologia (tel. 059/659503).