Modena non è più una tranquilla città di provincia: pur rimanendo una realtà che esprime un forte tessuto socio economico in grado di produrre vigorosi anticorpi per rispondere alle infiltrazioni della criminalità organizzata necessita di risorse adeguate. Confesercenti Modena interviene sul tema della sicurezza e della legalità nella nostra provincia è sottolinea la necessità di rafforzare la dotazione degli uffici giudiziari modenesi. Un nodo che l’Associazione pone all’attenzione dell’opinione pubblica anche alla luce dell’intervista al nuovo procuratore della Repubblica, Vito Zincani, realizzata da Confesercenti Modena per il proprio mensile Tutto.

Un lungo colloquio che offre lo spunto, alla luce anche dei numeri ricordati dal magistrato per tornare, per l’ennesima volta, sul tema della sicurezza e sull’importanza di avere una giustizia efficiente, che opera con tempi più contenuti e che sia in grado di garantire la certezza della pena quale punto fondamentale nel contrasto all’illegalità.

La Procura di Modena oggi conta dieci sostituti procuratori e due procuratori aggiunti che, in dodici mesi, hanno completato 12 mila procedimenti. Questi dati impongono una seria riflessione sia se li confrontiamo con quelli della vicina Bologna, sia se pensiamo a come Modena è cambiata negli ultimi anni.

Bologna – 900 mila abitanti, rispetto ai 700 mila di Modena – dispone di ventisei sostituti e due procuratori aggiunti. Occorre prendere atto del fatto che la nostra provincia è profondamente mutata e che, rispetto al tema delle risorse destinate alla giustizia, merita un’attenzione maggiore. A ciò va aggiunto che il ruolo, da primato a livello nazionale, che la nostra economia occupa e quindi la ricchezza che produce, inevitabilmente sono elementi di forte attrazione per la criminalità organizzata la cui presenza in alcuni settori è oggi riconosciuta da tutte le Istituzioni.

Alla necessità di rivedere gli organici si affianca un altro tema, anch’esso emerso in modo evidente durante l’intervista a Vito Zincani. Oggi, soprattutto la giustizia civile, è letteralmente intasata da cause che ne ingolfano il funzionamento e che, anche a sentenza raggiunta, determinano una profonda frustrazione da parte dei cittadini perché una risposta che, a volte, arriva anche dopo cinque o sei anni, è comunque una risposta parziale. Per questa ragione è altrettanto rilevante che si sostenga il ricorso a soluzioni stragiudiziali che possono essere valide alternative alle aule giudiziarie. In particolare, per il mondo dell’impresa è particolarmente importante promuovere istituti come quella della Camera Arbitrale lo Sportello di conciliazione e attivi presso la Camera di Commercio. Si tratta di servizi che consentono di instaurare procedure stragiudiziali per la risoluzione delle controversie che garantiscono ad imprese e consumatori decisioni rapide ed a bassi costi, senza pregiudicare l’esigenza di certezza del diritto e per questo è strategico che la Camera di Commercio operi il massimo sforzo per promuoverne l’utilizzo.