Un medico dirigente, cardiologo, dipendente dell’Ausl di Bologna, a conclusione delle
indagini coordinate dalla Procura felsinea e condotte dal Nas, è stato denunciato per truffa aggravata in danno del Servizio Sanitario Nazionale, sulla base di quanto previsto
dall’articolo 640 del Codice penale.


In pratica il cardiologo avrebbe esercitato attività libero professionista presso il proprio ambulatorio di Bologna – non autorizzata avendo scelto un rapporto di lavoro esclusivo con il Servizio Sanitario Nazionale – e dal 2000-2001, avrebbe percepito indebitamente e fraudolentemente
l’indennità prevista in ragione della scelta del rapporto di lavoro esclusivo.
L’esercizio dell’attività medica privata avrebbe consentito al cardiologo di visitare centinaia di pazienti e di incassare cospicue somme di denaro per le prestazioni erogate e, contemporaneamente, percepire dall’Ausl di
Bologna l’indennità, che ha comportato un danno per il Ssn di oltre 200mila euro.
Il medico è stato segnalato alla Procura regionale presso la Corte dei Conti di Bologna per il recupero degli introiti illeciti considerati danno erariale.

Nell’ambito della collaborazione interistituzionale l’Autorità Giudiziaria ha informato l’Azienda Usl di Bologna delle indagini e dei relativi provvedimenti adottati – informa una nota dell’Ausl di Bologna -. Parallelamente all’indagine della magistratura la direzione dell’Azienda ha ritenuto di identificare responsabilità, sia in ambito professionale che di correttezza negli atti dovuti nell’ambito della Pubblica Amministrazione. Il cardiologo già da tempo è stato trasferito a settori di attività non clinica.
Nei confronti del cardiologo l’Azienda ha avviato un procedimento disciplinare attualmente ancora in corso, nel rispetto, delle modalità e dei tempi indicati dalle disposizioni contrattuali, e nel rispetto degli ambiti di specifica competenza dell’attività giudiziaria.