«La centralità della persona nelle politiche di sviluppo economico, il microcredito per la nuova imprenditorialità e l’integrazione sociale». E’ il titolo del convegno promosso dalla Provincia di Modena in programma lunedì 24 novembre (ore 16,30 sala del Consiglio, viale Martiri della Libertà 34) al quale partecipa anche Shamimur Rahman, senior officer del dipartimento per il programma internazionale della Grameen Bank del Bangladesh, fondata e presieduta dal premio Nobel per la pace Muhamad Yunus.

La Grameen Bank è nata nel 1976 in Bangladesh ed è diventata in trent’anni uno dei maggiori istituti di credito al mondo, con tre milioni di dollari di prestiti erogati al giorno, 7,5 milioni di soci-prestatori di cui 94 per cento donne, 12.500 dipendenti, 2.400 filiali in 57 paesi. Esperienza, filosofia e modello di azione della banca più nota al mondo per le operazioni di microcredito rivolte a persone in situazione di forte povertà, già modello per alcune esperienze avviate nel modenese (comunicato n. 1496), saranno illustrate dopo una serie di approfondimenti sugli aspetti economici, sociali e culturali del microcredito inteso come valorizzazione e promozione delle potenzialità individuali. Intervengono Luisa Brunori, presidente dell’Osservatorio internazionale sulla microfinanza, e Massimo Baldini, docente di Scienze delle finanze e membro del Centro analisi politiche pubbliche dell’Università di Modena e Reggio Emilia.
«Il microcredito – sostiene Palma Costi, assessore provinciale agli Interventi economici – pone al centro dello sviluppo di una comunità l’autoaffermazione e la valorizzazione delle potenzialità degli individui, portando a ragionare su un’economia al servizio della persona. La sua finalità di sostenere nuove forme di imprenditorialità e di affrontare concretamente problematiche di integrazione sociale è tanto più importante in un momento come questo in cui la crisi della finanza internazionale sta rivelando tutti i limiti di una economia svincolata da principi etici. Per questo ritengo estremamente apprezzabile – sottolinea la Costi – che sul nostro territorio si siano sviluppate numerose esperienze concrete di microcredito che, attraverso questa iniziativa pubblica, intendiamo valorizzare e promuovere».
A conclusione dell’iniziativa, a cui interviene anche il presidente della Provincia Emilio Sabattini, è previsto un dibattito con le associazioni degli immigrati, imprese e associazioni attive nel sociale.

Prime esperienze nel carpigiano
Il “modello Grameen” è stato ripreso con successo in provincia di Modena in due esperienze avviate nell’area del carpigiano che saranno presentate al convegno della Provincia di lunedì. In particolare, il Centro salute mentale del distretto sanitario di Carpi ha sperimentato un progetto di microcredito per persone disoccupate affette da psicopatologie e prive di garanzie per poter accedere ai normali canali di finanziamento. Attraverso la costituzione di gruppi di cinque persone, in cui ogni partecipante è portatore di un progetto di autoimpiego capace di generare reddito, si sono concessi, con il sostegno di Banca popolare dell’Emilia Romagna e Fondazione Cassa di risparmio di Carpi, micro prestiti rimborsabili in rate settimanali. Al progetto, che sarà illustrato da Giorgio Magnani, hanno collaborato i Comuni del distretto sanitario, i servizi sanitari Ausl, Sert e Csm, l’Università di Bologna e il Cirig (Centro interdipartimentale per la ricerca e l’intervento sui gruppi).
Sempre nel territorio di Carpi è stata avviata l’iniziativa “Avere credito” promossa dalla Fondazione Cassa di risparmio di Carpi, con il contributo della Banca popolare dell’Emilia Romagna, per la concessione di credito a soggetti “non bancabili”, ovvero privi di garanzie, sia italiani che stranieri, con reddito inferiore ai 20 mila euro. L’iniziativa, che concede prestiti fino a un massimo di 4 mila euro per diverse esigenze (abitative, formazione, mobilità, autoimpiego e tutela dei diritti e della salute), sarà presentata da Lisetta Bellelli, membro del consiglio di amministrazione della Fondazione.
Nel corso del convegno sarà presentata anche l’operatività di Banca Etica nel segmento del microcredito, attraverso l’intervento del suo vice presidente Mario Cavani. L’attività della banca si articola in due tipologie: programmi per la creazione o il sostegno di micro e piccole imprese (con particolare riguardo a quelle sociali) e programmi di natura socio-assistenziale. I primi mettono a disposizione delle micro imprese fino a dieci addetti, in carenza o assenza di garanzie, prestiti fino a un massimo di 25 mila euro, i secondi concedono mutui fino a 7 mila euro a persone sulla soglia di povertà che devono far fronte a situazioni di emergenza. L’operatività nell’ambito del microcredito, iniziata nel 2003, ha portato Banca Etica a erogare 354 microcrediti per un importo complessivo deliberato di euro due milioni e 755 mila euro.