– Mercoledì 26 novembre, ospiti della Provincia di Roma, nella bella sala di Palazzo Valentini che ospitava la giunta provinciale capitolina, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione della stagione 2009 di “T come Teatro”, progetto teatrale giunto alla quarta edizione, alla presenza di Francesco Zarzana, direttore artistico della manifestazione e presidente di Progettarte, dell’assessore alla Cultura della Provincia di Modena Beniamino Grandi, dell’assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Castellarano Luca Magnani e di diversi artisti che animeranno il cartellone in programma da gennaio ad aprile.

La stagione teatrale è patrocinata dal ministero per i Beni e le Attività culturali, dalla Regione Emilia Romagna, dalle Province di Reggio Emilia e Modena, dai comuni di Modena, Formigine, Castellarano, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena.
Il direttore artistico Zarzana ha sottolineato come una piccola associazione qual’è Progettarte, sostenuta dalle Istituzioni, sia stata in grado, con un budget molto ristretto, di mettere in piedi una “rassegna” teatrale di grandissima qualità, al punto di destare l’interesse delle testate nazionali e degli addetti ai lavori di tutta la penisola, sinonimo di un buon lavoro svolto, sottolineato anche dal rapporto che si è istaurato nel corso del tempo con tanti artisti, rapporto che va ben oltre il “rapporto di lavoro”, ma che sfocia in amicizia e stima reciproca, ingredienti fondamentali e peculiari di “T come Teatro”.
L’assessore provinciale Grandi si è soffermato sull’importanza delle associazioni nel tessuto emiliano, grandissima risorsa per tutto il territorio, che permette di ottenere ottimi risultati con, magari, pochi mezzi a disposizione.
Importante poi lo spazio che si ritagliano all’interno della stagione gli spettacoli di “impegno civile”, che ci parleranno di immigrazione, ma anche di rifiuti, di libertà, di integrazione, di pace.

L’assessore Magnani ha invece sottolineato l’importanza del “progetto” teatrale, che non è “semplice” rassegna, ma che ha l’obiettivo di portare il teatro alla gente e non la gente a teatro, cercare cioè di portare il teatro in spazi che teatrali non sono. Scommessa che a Castellarano trova spazio nella Casa Aperta del Parco dei Popoli, un luogo che, nella passata stagione, è diventato di volta in volta parte integrante degli spettacoli.
Spazio poi agli artisti, che hanno raccontato un po’ degli spettacoli che vedremo e del rapporto con T come Teatro: Anna Maria Castelli, che accompagnerà il Maestro Luis Enriquez Bacalov (anche premio Oscar per le musiche de “Il Postino”) nello spettacolo di apertura della stagione 2009 il 16 gennaio; Rui Frati, arrivato direttamente da Parigi, ha raccontato di “Parfum de plaisir et mort” prima europea presentata dal Théatre de l’Opprimé Paris, produzione internazionale che coinvolge anche Taiwan, che andrà in scena il 20 e 21 febbraio a Corlo e Castellarano; Enrico Lombardi ha presentato il suo “Le fondamenta dell’impero”, produzione di Quinta Parete, giovane compagnia reggiana, a sottolineare quanto “T come Teatro” sia oramai “rassegna” internazionale ma che non dimentica chi nel nostro territorio merita di avere possibilità di espressione; Stefano Dionisi ha raccontato di “Ecco Nerone”, che andrà in scena a Castellarano il 17 aprile, spettacolo che solo Mario Scaccia aveva portato in scena, vista la difficoltà recitativa richiesta. E poi il presidente della Corale “Gazzotti” ha raccontato del “pazzo” spettacolo che andrà in scena il 14 febbraio e che vedrà impegnati, insieme alla storica istituzione modenese, la Banda Osiris, complesso musicale che accompagna Serena Dandini nel televisivo “Parla con me”.

CASTELLARANO
“Per quanto riguarda gli spettacoli che saranno ospitati nel nostro Comune si comincerà il 29 gennaio, con il graditissimo ritorno di Mario Perrotta (che lo scorso anno abbiamo ammirato in “Italiani: cincali – I minatori in Belgio) che presenterà “La Turnata” – ha affermato Luca Magnani, assessore alla Cultura del Comune di Castellarano – storie di emigrazione italiana degli anni ’60 e ’70. In Svizzera la legge impediva ai lavoratori ‘stagionali’ di portare con loro moglie e figli. E gli italiani nascondevano moglie e figli nel portabagagli e lì iniziava la loro storia di clandestini reclusi in casa per anni. Nino è un bambino di 9 anni che non ha mai visto il mondo fuori da quella stanza in cui vive col nonno, mamma e papà. Ma la morte del nonno scatena un rocambolesco viaggio di ritorno al paese, mentre il mondo è incollato al televisore per guardare lo sbarco sulla luna. Storie di immigrazione che, anche se ambientate negli anni ‘60 e ’70 sono drammaticamente attuali.
Si continua poi il 21 febbraio con “Parfumes de Plaisir et Mort” con il Théâtre de l’Opprimé di Parigi, che sarà una prima europea: un progetto che unisce diverse parti del mondo: Théâtre de l’Opprimé Paris, Council of Cultural Affairs Taiwan, Centre culturel taiwanais de Paris, Progettarte Modena Italia, Mairie de Paris, Région Ile de France. Una produzione mondiale mette in scena in prima europea musica e testo che creano una drammaturgia dove il realismo e la poetica formano una sola entità. Nella scrittrice Li Ang è ancora forte la volontà di denunciare la violenza di certi esseri umani, in un contesto d’oppressione non solo politica, ma anche familiare e sociale.
Dopo un salto di circa un mese il 3 aprile la Casa Aperta ospiterà “I Sonetti di Shakespeare” di e con Duccio Camerini (traduzione dei sonetti Giovanni Lombardo Radice, condotta sull’edizione Oxford Shakespeare,testo stabilito da Stanley Wells): un uomo che parla con un linguaggio misterioso. Due amici che indagano sulla sua identità. Un racconto sulla forza della poesia. Un’inchiesta sui segreti del desiderio. Una storia dove uomini di oggi affrontano un giallo di 400 anni fa. Uno spettacolo sui desideri che nessuno riesce mai completamente ad appagare, sull’amore e le sue “istruzioni”, su cosa ci rende davvero mortali, sull’arte e l’apparenza delle cose, su tutti noi, fragile umanità sparsa nel grande palcoscenico del mondo. Lo spettacolo è in collaborazione con 58° Festival Shakespeariano di Verona e Todi Arte Festival.
Senza Sipario 2009 si chiuderà poi il 17 aprile con “Ecco Nerone” di Carlo Teron con Stefano Dionisi: un attore si confronta al telefono con un ignoto interlocutore che gli offre la possibilità di riscoprire Nerone, in un viaggio immaginario e sensazionale, alla scoperta dei suoi lati oscuri. Tiranno sanguinario, matricida, degenerato: ma è proprio questo il suo aspetto più autentico?

Tutti gli spettacoli hanno ingresso a pagamento al prezzo popolare di 7 euro (ridotto 5 euro per i minori di 25 anni o maggiori di 60 anni, eccetto “Miti del Tango”, “Fuori dal coro”, “Circablues” e “Incantadora”), con la possibilità di acquistare un carnet da 5 ingressi, utilizzabili in qualsiasi data/luogo a scelta della rassegna, al prezzo di 30 euro (20 euro ridotto).
Info su ProgettArte.