Il consiglio comunale si è interrogato sull’opportunità di realizzare eventi culturali di grandi dimensioni come il Festival della Filosofia in tempo di crisi. Credo sia giusto porsi la domanda su quale sia, se c’è, il contributo che un evento culturale con queste caratteristiche può apportare ad una comunità in crisi economica e sociale. Ho usato non a caso il termine “comunitá” perché questo sarà proprio l’argomento di riflessione dell’edizione 2009.


Quali sono i rischi di una comunità in crisi? Quale impatto può avere sulla collettività il disagio, la difficoltà, o addirittura la disperazione di una parte delle famiglie che la compongono?
Forse tutto questo può trasformare un territorio in un luogo grigio, chiuso in se stesso, più egoista, più conflittuale, più violento.
Senza aspettarsi ricette miracolistiche, allora, questo festival che trasforma le nostre città, per 3 giorni, nel luogo di riferimento culturale italiano, può aiutarci a confrontarci meglio sul modo di stare insieme -di fare comunità appunto- in questi tempi difficili.
In conclusione, credo che i 60/70mila euro che investiamo nel bilancio per questo evento siano spesi bene e utili alla nostra città.
Sull’opportunità di non far pagare alcun biglietto al pubblico poi, credo che questo sia un tema di cui si può discutere, ma proprio in tempo di crisi la gratuità credo torni a essere un valore.

L’Assessore alle Politiche Culturali Stefano Cardillo