Scritte davanti alla porta interna di ingresso dei locali che ospitano la Federazione AN – PdL di Modena.


Sull’accaduto interviene Enrico Aimi, già Presidente Provinciale di Alleanza Nazionale ed oggi Coordinatore e Consigliere Regionale del PdL.
“Questa volta la minaccia è arrivata sino alla soglia della porta della Federazione modenese di AN a significare l’impunità di cui certi ambienti politici di estrema sinistra godono in città. Per lunghi anni abbiamo dovuto sopportare danneggiamenti alla sede di ogni sorta e scritte sui muri, delle quali l’ultima in ordine di tempo il 10 febbraio giorno del ricordo dei Martiri delle Foibe, con frasi macabre ed intimidatorie.
Comprendiamo che le battaglie dalla destra in difesa dei valori e della comunità modenese, sempre combattute con senso di responsabilità e senza mai banalizzare i temi trattati, possono aver disturbato ambienti politici frequentati da personaggi privi di confidenza col lavoro, la lettura e spesso anche col sapone. Non si preoccupino, la nostra comunità politica continuerà la propria battaglia a testa alta, anzi ora con maggior vigore. Non siamo caduti quando fischiavano le pallottole, figuriamoci se oggi possiamo essere intimiditi dalle esaltate farneticazioni scarabocchiate su di uno straccio.

Rimane tuttavia in città un problema politico: quello della libertà di espressione che certi fascisti in camicia rossa vorrebbero provare a conculcare. Nelle prossime ore presenteremo un esposto alla Procura della Repubblica nella speranza che questa volta i colpevoli, non difficilmente individuabili, vengano assicurati una volta per tutte alla giustizia. Chiediamo infine al Questore di Modena se per questa campagna elettorale sussistono le garanzie e le condizioni per poterla affrontare senza che qualche esaltato, sentendosi chiamato a non meglio precisate missioni, si inventi magari la prossima volta di entrare con la forza a ‘casa nostra’”.