I Carabinieri del Comando Provinciale di Modena celebrano domani, 5 giugno, il 195° annuale di fondazione dell’Arma con una cerimonia che si terrà alle 10 presso la caserma ‘Emanuele Messineo’ di viale Tassoni 42. Nel corso della cerimonia verranno consegnati attestati di merito ai militari distintisi in attibvità di servizio avvenute nel 2008.

L’Arma dei Carabinieri venne istituita il 13 luglio 1814 con “Regie Patenti” da Vittorio Emanuele I. All’allora Corpo, poi Arma e ora Forza Armata, venne affidato il compito di contribuire alla difesa dello stato in tempo di guerra e di vigilare alla conservazione della pubblica e privata sicurezza e di contrastarne eventuali perturbamenti in tempo di pace.
L’Istituzione, oramai vicina al proprio bicentenario, ha accompagnato, con la sua presenza vigile e rassicurante, generazioni di italiani, vivendo da protagonista tutti gli eventi storici che hanno caratterizzato la vita del regno Sabaudo e, successivamente, del Regno d’Italia e della Repubblica Italiana: dagli albori del Risorgimento alla Guerre d’Indipendenza, dalle Campagne per l’Unità alla lotta al brigantaggio, dalla Grande Guerra a quella di Liberazione, dal contrasto della mafia alla lotta al terrorismo negli “anni di piombo”, fino agli impegni internazionali odierni per la pace e la sicurezza.
L’Arma è stata partecipe di tutti i mutamenti del Paese, quale insostituibile presidio “della pubblica e privata sicurezza” – come si legge nella premessa ai 16 articoli delle Regie Patenti -, e ne ha affrontato i momenti difficili, talora drammatici, seguendo sempre un percorso fatto di fedeltà alle Istituzioni e di servizio alla collettività, ispirato a valori quali onestà, impegno sociale e civile, senso del dovere, disciplina e tenacia, senso di giustizia.
Questo percorso lungo quasi due secoli ha fatto nascere un profondo legame fra i Comandi dell’Arma ed il territorio, mantenuto saldo e vivo dallo svolgimento di funzioni di rassicurazione sociale e difesa ravvicinata dei cittadini, che per questo considerano i Carabinieri un vero e proprio patrimonio delle comunità in cui operano.
L’Arma, nella provincia, comprende il Comando Provinciale con i propri reparti speciali, le quattro Compagnie di Modena, Sassuolo, Carpi, Pavullo nel Frignano, la Tenenza di Vignola e 40 Stazioni, ubicate nei maggiori ed importanti Comuni.
Per l’attività istituzionale, al servizio del cittadino, è fondamentale l’opera della centrale operativa, vera e propria “torre di controllo” a cui pervengono tramite l’utenza 112 tutte le richieste di intervento (mediamente 500 al giorno), successivamente smistate ai dispositivi esterni radiocollegati quali pattuglie a piedi, in moto e su autovetture, tra cui le “gazzelle”, particolarmente apprezzate dall’opinione pubblica per la rapidità d’intervento.
Da oltre quattro anni, infine, a Modena, e recentemente, anche a Sassuolo ed a Carpi, operano i Carabinieri di quartiere: singoli militari presenti nelle zone sensibili della città per accentuare un rapporto diretto con i cittadini e gli operatori del quartiere, nell’ottica di rafforzare il concetto di prossimità verso la collettività. L’impiego del militare singolo tra la gente rappresenta la trasposizione in chiave moderna del secolare modello dell’Istituzione, trasferendo nei popolosi quartieri urbani la presenza vigile e rassicurante dei Carabinieri che ricercano il contatto con i cittadini, per conoscerne le esigenze, raccoglierne le istanze e osservazioni e nel contempo svolgere adeguata azione preventiva.
Nell’ultimo anno l’Arma ha condotto indagini di tutto rilievo, basti pensare, da ultimo, all’individuazione degli autori di numerose rapine, tra cui quelle perpetrate in danno della famiglia Borri in via Albareto a Modena, al ristorante “Vecchia Pirri” di Modena, ad un imprenditore di via della Costellazioni a Modena; l’arresto in flagranza di reato degli autori di una rapina ad una banca in via Caduti del Lavoro; la tempestiva individuazione ed arresto degli autori dell’omicidio di un cittadino marocchino recentemente perpetrato a Sassuolo; l’arresto, nel dicembre scorso, di tre pregiudicati ed il deferimento di altri quattro, tutti vicini al clan camorristico “dei Casalesi” operanti nella provincia modenese, per estorsioni perpetrate nei confronti di imprenditori edili originari dell’agro aversano.