Hanno trascorso la notte su una gru, all’interno del capannone in via Rubattino, i quattro operai della Innse di Milano e il funzionario sindacale che protestano contro la chiusura e lo smantellamento della società in via di liquidazione. Fuori, davanti all’ingresso principale presidiato da polizia e carabinieri, ci sono una decina di altri lavoratori pronti a continuare la protesta fino a quando, fanno sapere i rappresentanti sindacali, ”non si aprirà una trattativa seria, verrà sospeso lo smontaggio dei macchinari e si procederà alla ‘smilitarizzazione’ dell’area presidiata dalle forze dell’ordine”. Condizioni ”irrinunciabili” perché il dialogo tra lavoratori e istituzioni possa proseguire. Ieri, Gianni Rinaldini segretario generale della Fiom-Cgil aveva chiesto l’intervento del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.In attesa di un eventuale riapertura delle trattative i cinque lavoratori continuano, ormai da ieri, a manifestare il loro dissenso a una decina di metri di altezza. La loro presenza, all’interno del capannone dello stabilimento, impedisce di proseguire il lavoro di smontaggio dei macchinari, già venduti a una altra società. All’esterno il presidio continua e i lavoratori assicurano: ”Senza soluzioni certe non ce ne andremo”.

 

Fonte: Adnkronos