cambialeDall’inizio della crisi si sente spesso parlare di aumento degli insoluti e dei protesti, fenomeno che sta colpendo in particolare le piccole e medie imprese causando seri problemi di liquidità a queste ultime.

Ora, grazie ai dati diffusi da Unioncamere e rielaborati dall’Ufficio Studi e ricerche di CNA Modena, questo fenomeno assume una dimensione precisa grazie ai numeri, che dimostrano come l’aumento degli insoluti non solo non sia una sensazione, ma che proprio per la nostra provincia questo problema raggiunga livelli decisamente elevati.

Modena, infatti, ottiene una poco lusinghiera 17esima posizione in fatto di effetti protestati (cambiali, assegni e tratte, uno strumento di pagamento residuale ma ancora in uso tra le imprese) nel primo semestre 2009, con 6.368 titoli, per un importo complessivo di 28.710.676 euro, corrispondenti ad una media di 4.509 euro per effetto. Rispetto al primo semestre del 2008, si tratta di un aumento del 117% negli importi e del 25,5% nel numero degli effetti protestati, mentre la crescita del valore medio è stata del 73%.

Si tratta di dati che condannano Modena al primo posto nella graduatoria regionale, nettamente davanti a Bologna e a Rimini.

Anallizando ancora la la situazione regionale, si evidenzia una certa relazione tra stato di crisi delle diverse province e numero dei protesti. Non a caso, sono le tre province più in difficoltà ad occupare i primi posti, anche se, Ferrara a parte, un po’ tutta l’Emilia Romagna è colpita dal fenomeno.

Disaggregando gli effetti protestati tra cambiali ed assegni, Modena se la passa un po’ meglio per ciò che riguarda questi ultimi, scendendo al 25esimo posto a livello nazionale (terza in regione dietro a Reggio Emilia e Bologna), con 1.606 assegni protestati nei primi sei mesi del 2009, per un importo complessivo di oltre 11.300.000 euro ed un importo medio di 7.041 euro. La crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente è stata del 17,2% per ciò che riguarda il numero degli assegni e del 45,5% per quanto concerne il loro importo.

Modena risale invece la classifica – tutt’altro che positiva – per ciò che riguarda le cambiali, piazzandosi al dodicesimo posto su scala nazionale e di nuovo al primo a livello regionale. In questo caso il numero di cambiali protestate tra gennaio e giugno è stato di 4.640, per un importo medio di 3.720 euro e complessivo di 17.260.000 euro, con ritmi di crescita vertiginosi: in un solo anno +26,4% nel numero di cambiali insolute, +217,3% per ciò che riguarda l’importo complessivo e + 151% per quanto concerne l’importo.

Questi dati dimostrano che imprese e famiglie (il fenomeno degli assegni e delle cambiali è, infatti, esteso anche a queste ultime) stanno drammaticamente scontando gli effetti della crisi e che il problema della liquidità ha fondamenta purtroppo concrete.