sanitaImportante riconoscimento scientifico internazionale per l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena. I risultati del progetto “Sopravvivere alla Sepsi” del Policlinico di Modena sono stati recentemente pubblicati sul numero del 3 settembre della prestigiosa rivista belga Critical Care. I ricercatori del Policlinico, guidati da un gruppo di lavoro multidisciplinare composto dal prof. Massimo Girardis, dalla dott.ssa Patrizia Marchegiano, dal dott. Mauro Codeluppi, dalla dott.ssa Claudia Venturelli, dalla dott.ssa Laura Rinaldi e dalla dott.ssa Lara Donno, hanno testato gli effetti di un programma di formazione sulla sepsi per medici e infermieri di tutti i dipartimenti ospedalieri e l’implementazione di un protocollo specifico per il monitoraggio e la gestione dei pazienti con sepsi severa o shock settico.

“La sepsi severa e lo shock settico – ha spiegato il prof. Massimo Girardis – sono l’evoluzione clinica grave di un’ infezione e sono una delle principali cause di morte della popolazione adulta sia in Europa che negli Stati Uniti. Per far fronte a questa problematica, nel 2004, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena è stata fra le prime in Italia a mettere in campo una serie di iniziative volte alla formazione del personale sanitario e all’individuazione di protocolli e percorsi per mettere in atto trattamenti specifici”.

Questi cinque anni di esperienza hanno permesso ai ricercatori modenesi di dimostrare che l’osservanza delle linee guida aumenta significativamente quando il personale viene adeguatamente formato e vengono intraprese delle iniziative di miglioramento dei percorsi clinici di questi pazienti. “Ci siamo resi conto – ha continuato Girardis – che l’istituzione di un team specifico per la lotta alla sepsi è un punto chiave per ottenere un’adeguata applicazione delle linee guida sulla sepsi. Siamo così riusciti a ridurre del 42% la mortalità dei casi di sepsi severa e shock settico al Policlinico, praticamente una vita salvata ogni 2,2 pazienti trattati correttamente. Questo risultato si deve al grande entusiasmo con cui tutti gli operatori sanitari del Policlinico hanno aderito all’iniziativa ed alla loro professionalità nell’ identificare e trattare al meglio questi pazienti ”.

L’iniziativa modenese per il suo valore strategico è stata inserita, poi, nel progetto delle Autorità sanitarie dell’Emilia Romagna chiamato “Lotta alla sepsi in Emilia Romagna” (LaSER), incluso nei Progetti di Ricerca e Innovazione (PRI ER), che ha preso il via nel 2005 e nel quale l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico e l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia partecipano anche attraverso iniziative di ricerca specifica, come lo sviluppo di un software capace di fungere da guida tecnica on-line rivolta al clinico, in modo da curare al meglio il paziente. Il progetto regionale inoltre è stato incluso dal Ministero della Salute tra i suoi progetti strategici nel 2007.