Tiziano_4_jpgIl Parlamento Europeo ha bocciato, in commissione “Budget”, 4 dei cinque emendamenti al progetto di bilancio 2010 orientati alla creazione dei fondi necessari a combattere la violenza contro le donne e i minori (Programma Daphne) compreso l’emendamento presentato dall’onorevole Tiziano Motti (gruppo Ppe-Udc) con il quale chiedeva lo stanziamento di un fondo di 8 milioni di euro per la creazione di un’Agenzia europea di allarme rapido contro la pedofilia online ed i sex-offenders. L’unico emendamento che è passato è, guarda caso, di soli 800.000 euro, proposto dalla Commissione delle Pari Opportunità.

In una dichiarazione, l’On. Motti definisce “molto grave” questa bocciatura: “E’ l’ennesima conferma che le istituzioni europee, e larga parte del ceto politico, non sanno entrare in sintonia con i problemi e le sensibilità di oltre 500 milioni di cittadini. Come ho denunciato a più riprese, siamo ancora fermi all’Europa dell’economia e delle mega strutture, ma non si è capaci di costruire l’Europa dei popoli e dei cittadini”.

Questa vicenda ha messo in luce – aggiunge Motti . “una questione politica grave e anche un’arretratezza culturale che sono tanto più inaccettabili alla luce del recente G8 delle donne, e al moltiplicarsi degli episodi di violenza contro le donne in famiglia, nelle strade, nei luoghi di svago e anche nei posti di lavoro”.

La terribile storia di Sanaa, la ragazza islamica ammazzata dal padre perché frequentava un uomo italiano, non è un caso isolato e dovrebbe far riflettere anche il Parlamento dell’Unione: l’Europa, culla della libertà dell’individuo e dei diritti fondamentali della persona, non può accettare che le donne subiscano ogni genere di sopraffazione per ragioni religiose, culturali, ideologiche o siano vittime di modelli deleteri che di fatto dilagano incontrastati.

Risulta infatti che ben un milione e 400mila italiane, una quota abnorme (6,6% delle donne) abbiano subito violenza fisica e sessuale prima dei sedici anni. Gli aggressori sono parenti nel 23,8% dei casi, sconosciuti nel 24,8% Ma la percentuale complessiva è ancora più agghiacciante: 14 milioni di donne italiane sono state oggetto di violenza fisica, sessuale, psicologica nel corso della loro vita (tra i 16 e i 70 anni). Per questo la bocciatura degli emendamenti appare persino incomprensibile: o comunque un episodio che non deve ripetersi e al quale va messo subito rimedio”.

“Ciò che va fatto per contrastare seriamente questa piaga della violenza su donne e minori è inasprire le pene con aggravanti che impediscano di mettere in libertà o semilibertà il violentatore condannato. Non solo: chi ha commesso violenze contro i minori e le donne, soprattutto nei casi di appurata recidiva, deve essere sempre rintracciabile da parte delle forze dell’ordine: anche quando è in libertà, una volta scontata la pena (che ripeto, deve essere dura e senza riduzioni) il sex offender va sempre monitorato, proprio perché tende a colpire di nuovo” sottolinea Motti.

“Un buon inizio in questa direzione è la proposta giacente al Parlamento italiano che prevede l’obbligo di segnalazione di ogni movimento, trasferimento, cambiamento di residenza etc. Bisogna fare in modo che una norma del genere sia progressivamente estesa a tutti gli Stati europei, perché la libera circolazione delle persone nella Ue non significhi mano libera per stupratori e maniaci. Tiziano Motti perciò, annuncia una nuova iniziativa: “Promuoverò personalmente una mozione dell’assemblea di Strasburgo su questi temi, e cercherò ogni appoggio possibile in tutti i gruppi politici di ogni Paese. Una mozione volta a impegnare l’Unione in progetti concreti, subito realizzabili, e per promuovere in tempi rapidi – comunque non oltre il 2010 – una conferenza europea per la difesa delle donne e dei bambini come necessario sviluppo e completamento del G8 delle donne” conclude l’Europarlamentare.