case popolari_2Modificare il Regolamento Comunale per l’assegnazione degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica per garantire l’accesso alle graduatorie solo a chi risiede e lavora da almeno 5 anni nel Comune nel quale si intende presentare domanda. E’ quanto chiede, con un ordine del giorno presentato oggi in Consiglio comunale, il Consigliere regionale e comunale del Popolo della Libertà, Andrea Leoni.

“Scopo di questa modifica – ha affermato il consigliere Leoni già primo firmatario di un Progetto di Legge Regionale per il introdurre il criterio della residenza di almeno 5 anni – è porre rimedio alle palesi iniquità del regolamento del Comune di Modena che favorisce, di fatto, gli immigrati extracomunitari rispetto ai cittadini italiani più in difficoltà che sistematicamente vengono superati in graduatoria dagli immigrati appena arrivati nel nostro Paese. Oggi gli immigrati residenti a Modena rappresentano poco più del 10% della popolazione, ma stando ai dati forniti dal settore politiche sociali del Comune di Modena, rappresentano circa il 50% di coloro che occupano gli alloggi pubblici. Questo squilibrio, figlio di una legge regionale di cui ho proposto la modifica, non è accettabile e bisogna porvi rimedio. Noi vogliamo eliminare quelle che a tutti gli effetti sono diventate negli anni corsie preferenziali che favoriscono solo gli immigrati dell’ultima ora rispetto ad altri cittadini, italiani e stranieri, che da anni vivono e lavorano sul nostro territorio contribuendo, con le loro trattenute e le loro tasse, allo sviluppo anche dell’edilizia residenziale pubblica. Purtroppo la Regione non vuole eliminare questi squilibri. E’ dal 2006 che il mio Progetto di Legge giace in Regione, ma in attesa che venga approvato e discusso il Comune ha buoni margini di manovra. La mia proposta intende introdurre, all’interno del regolamento comunale, il criterio della residenza prolungata a cinque anni al fine di garantire reali condizioni di parità di accesso agli alloggi pubblici. E’ una proposta seria per garantire il sacrosanto diritto alla casa ai cittadini in difficoltà che da anni risiedono, lavorano e pagano le tasse sul nostro territorio. Una proposta efficace e di buon senso, che serve per superare le carenze di una legge regionale e di un regolamento comunale palesemente demagogico ed inadeguate a garantire pari diritti e pari doveri”.