Orti scuole 2Sono oltre 1000 i bambini delle scuole dell’obbligo reggiane che quest’anno si cimenteranno in attività di coltivazione e cura dell’orto nell’ambito del progetto Orti di pace e piacevolezza promosso dal Comune di Reggio ed Enìa per educare i più piccoli al rispetto e cura della natura e allo sviluppo sostenibile. “Armati” di piccole vanghe e zappe distribuite oggi da Enìa, i bambini, oltre a occuparsi della crescita di piantine e ortaggi, imparando a conoscere da vicino i tempi e i processi della natura, realizzano infatti anche esperienze di compostaggio.

“Con questo progetto – ha detto oggi il sindaco Graziano Delrio, intervenuto alla primaria San Giovanni Bosco di Roncocesi per la consegna degli attrezzi – voi bambini contribuite alla riduzione dei rifiuti e degli sprechi, come già fate a casa con la raccolta differenziata. È infatti merito vostro e delle vostre famiglie se Reggio è la città italiana con la più alta percentuale di differenziazione dei rifiuti. La cura dell’orto vi avvicina inoltre alla tradizione del nostro territorio e al sapere dei vostri nonni. E difatti gli anziani che frequentano il centro sociale qui accanto alla scuola si sono offerti di aiutarvi nella gestione dell’orto, anche nel periodo estivo quando siete in vacanza”.

Alla consegna degli attrezzi ai piccoli coltivatori, che subito hanno testato i nuovi strumenti piantando dell’aglio, hanno partecipato Luca Paglia di Enia, Laura Montanari, dirigente comunale del servizio Sostenibilità ambientale, Luciano Renzi, dirigente della scuola San Giovanni Bosco Roncocesi e Teresa Mazza, referente del progetto “Orti” per la scuola di Roncocesi.

Oltre alla scuola Don Giovanni Bosco di Roncocesi, il Centro educazione Ambientale del Comune ha coinvolto nel progetto degli orti altre otto scuole dell’obbligo del territorio comunale: Lepido, Dalla Chiesa, King, Morante, Balletti e Massenzatico alle quali si sono unite le scuole di Cella e Ghiarda con una iniziativa parallela sul compostaggio.

L’esperienza degli Orti di pace e piacevolezza che sta facendo scoprire ai piccoli ‘coltivatori urbani’ la soddisfazione di consumare i prodotti che crescono anche grazie al loro lavoro è inserita quest’anno nella Settimana di educazione allo sviluppo sostenibile, promossa e patrocinata dall’Unesco, in corso fino al 15 novembre, dedicata alla città e alla cittadinanza, e nel programma della Settimana europea per la riduzione dei rifiuti, che si terrà dal 21 al 29 novembre su tutto il territorio nazionale.

Il progetto Orti di pace e piacevolezza sensibilizza i bambini all’importanza fondamentale dell’agricoltura in tutte le società e alla conservazione della biodiversità. Inoltre, favorisce azioni di cittadinanza attiva e di riduzione dei rifiuti. Coltivare un orto è un’attività che mette a frutto abilità manuali, conoscenze scientifiche, sviluppo del pensiero logico interdipendente. Ma significa anche attenzione ai tempi dell’attesa, capacità di previsione, elaborazione di strategie e tattiche per la soluzione ecologica dei problemi ambientali. Lavorare la terra aiuta poi a riflettere sulle proprie storie locali e famigliari. Nella realtà emiliana, infatti, sono ancora molti i bambini e le bambine che hanno nonni o famigliari che coltivano o hanno coltivato orti. Un patrimonio comune anche a molte famiglie di bambini di origine non italiana, che può fare dell’orto un luogo privilegiato di scambio tra culture. Queste figure parentali vi sono altrettanti “maestri ortolani”, che con puntualità e passione affiancano docenti e alunni nel lavoro di cura dell’orto, facendo dono della propria esperienza e dei trucchi del mestiere.

Nell’ambito del progetto “Orti di pace” verranno realizzate esperienze di compostaggio degli scarti del giardino e di cucina che sono in linea anche con gli obiettivi della Settimana europea per la riduzione dei rifiuti e della Settimana di educazione allo sviluppo sostenibile.

L’esperienza degli orti nelle Scuole dell’infanzia

L’esperienza dell’orto a scuola è attiva anche nelle scuole dell’infanzia, coltivata con passione da una decina di genitori che hanno aderito a una delle proposte di Cantieri infanzia-città legati all’esperienza delle Scuole e Nidi d’infanzia comunali, un progetto di partecipazione civile che cerca di promuovere una diffusa creatività sociale tra le persone. Tra i percorsi formativi per i genitori, oltre al narrare, cucinare, costruire, suonare e riciclare, nel 2008 è stato inserito anche il coltivare. Il corso si chiamava “Fragole e carote. Come coltivare un orto in città” e vi hanno partecipato una trentina di papà, mamme e nonni, i quali hanno già realizzato il primo orto urbano scolastico nella scuola “8 marzo”, subito battezzato dai bambini Ortomarzo: trenta metri quadrati coltivati a insalata, pomodori, zucche e zucchine, melanzane, carote, piselli, erbe aromatiche e officinali.

Anche altre scuole si sono attrezzate o lo stanno facendo, come il Centro verde Prampolini, il nido Cervi e la scuola Anna Frank. Molto apprezzata l’idea anche dalla Fondazione Manodori che ha deciso di sostenere con un contributo l’orto urbano al nido Maramotti. Intanto, il nido Arcobaleno ha già una coltivazione di erbe officinali e, a grande richiesta, verranno offerti ulteriori corsi di formazione per chi vuole gestire un orto urbano.