L’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia che ha fatto da apripista in Italia per l’introduzione dell’insegnamento della medicina generale nel bagaglio dei nuovi medici promuove ora una riflessione su questa esperienza seguita da molti altri Atenei. A più di dieci anni dal primo convegno nazionale a Modena che portò alla luce l’esigenza di inserire l’insegnamento della Medicina Generale all’interno del percorso curriculare per gli studenti delle facoltà di Medicina e Chirurgia italiane, l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, assieme a SIMG – Società italiana di Medicina Generale – organizza il convegno “La medicina generale nelle Cure Primarie”.

“Primo in Italia ad aver inserito già dal 2002 l’insegnamento della Medicina Generale nel curriculum di studi del corso di laurea di Medicina e Chirurgia, l’Ateneo di Modena e Reggio Emilia – ha dichiarato il Rettore prof. Aldo Tomasi – si è posto alla guida di questa <svolta> italiana che riguarda la preparazione e la formazione mediche degli studenti. Una buona preparazione è, infatti, fondamentale per consentire ai futuri medici di base di assolvere a pieno il ruolo che gli assegna il Sistema Sanitario Nazionale, di agire da filtro e <trait d’union> fra l’ospedale ed il territorio”.

L’appuntamento, patrocinato fra gli altri dal Ministero della Salute, sarà ospitato presso il Centro Servizi Didattici della facoltà di Medicina e Chirurgia (via del Pozzo, 71 – Policlinico) a Modena nelle giornate di venerdì 5 e sabato 6 marzo 2010 a partire dalle ore 9.00. La presenza di rappresentanti degli Atenei e delle Facoltà di Medicina e Chirurgia che hanno introdotto a livello curricolare l’insegnamento della medicina generale consentirà un confronto a tutto campo con questa esperienza per definire un percorso didattico omogeneo comune alle facoltà di Medicina e Chirurgia e per estendere ovunque l’innovazione dei programmi.

“In questo convegno – ha dichiarato la coordinatrice scientifica dell’iniziativa, la dott.ssa Maria Stella Padula – non bisogna più dimostrare perché insegnare la medicina generale, ma come realizzare il progetto, per creare insieme – Università, Ministero della Salute e i medici di Medicina Generale – le condizioni per un percorso che preveda una collaborazione stabile e formalizzata in tutte le sedi universitarie con la Medicina Generale nelle Cure Primarie”.

L’esigenza di creare un medico nuovo, formando gli studenti non solo negli ospedali, ma anche negli spazi tradizionali della medicina di famiglia, in cui tipicamente medico e paziente entrano a contatto, risulta cruciale in un Paese come l’Italia, dove invecchiamento e cronicizzazione delle patologie sono in aumento, grazie alle tecniche avanzate e alle cure che vengono prestate negli ospedali, che salvano la vita a quei pazienti che successivamente necessitano di forme di assistenza e cure domiciliari.

“La qualità della formazione è uno dei principali obiettivi di una facoltà universitaria. E’ appunto con lo scopo di formare un medico adeguato ai bisogni della popolazione generale che da anni nel corso di laurea in Medicina e Chirurgia – chiarisce la Preside prof. ssa Gabriella Aggazzotti – è stato avviato un percorso didattico che porta lo studente a conoscere come affrontare il primo contatto con il paziente, contatto che di solito avviene nell’ambulatorio del medico di medicina generale e, a volte, nelle strutture sanitarie territoriali. Lo studente deve poi conoscere come interagiscono i medici di medicina generale con le strutture dedicate alle cure primarie e come queste rappresentino il collegamento tra l’ospedale, dove si svolge la formazione tradizionale del giovane medico e il territorio, dove viene erogata una parte sempre maggiore dell’assistenza sanitaria”.

Ad inaugurare il fitto programma di interventi nella due giorni modenese saranno i saluti del Rettore dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia prof. Aldo Tomasi, della prof.ssa Gabriella Aggazzotti, Preside della facoltà di Medicina e Chirurgia e del prof Carlo Porro, Presidente del Corso di Laurea in Medicina.

A seguire la Lectio Magistralis del prof. Mike Pringle, docente di Medicina Generale all’Università di Nottingham (UK), che interverrà su “I bisogni della salute delle <Persone> in Europa e le risposte del General Practitioner”. Tra gli interventi previsti quello della dott.ssa Egle Maria Francesca Parisi della Direzione Generale del Ministero della Salute e della prof.ssa Maria Angela Becchi, docente di Medicina di Comunità dell’Ateneo di Modena e Reggio Emilia.

Previsto per sabato 6 marzo l’intervento alla tavola rotonda del prof Andrea Lenzi, Presidente del CUN, che porterà il contributo del MIUR.

“Il MIUR e il Ministero della Salute – ha continuato la dott. ssa Maria Stella Padula – oggi, attraverso la nomina di un Osservatorio interministeriale per la Formazione in Medicina Generale (novembre 2009) dimostrano di voler concretizzare il cambiamento per una risposta coerente al modificarsi dei bisogni di salute delle persone, per offrire a tutti gli studenti di Medicina e ai medici neolaureati, un percorso curriculare in Medicina Generale nelle Cure Primarie, formando lo studente non solo nelle corsie ospedaliere, ma anche negli studi dei MMG e a domicilio dai pazienti, nel setting assistenziale e organizzativo territoriale, come da anni avviene in Europa”.