Una petizione popolare per chiedere al Governo di mantenere gli impegni presi in tema di finanza locale e autonomia di Comuni e Province, per assicurare quelle risorse, scaturite soprattutto da gettiti tributari ed entrate finanziarie locali, che servono a mantenere in vita quei servizi essenziali alla vita di ogni comunità e allo sviluppo del territorio; per modificare il Patto di stabilità interno e ottenere la restituzione dell’Ici.

Alla mobilitazione – promossa da Legautonomie e Uncem dell’Emilia-Romagna – aderiscono anche i sindaci dei 45 Comuni reggiani e la Provincia di Reggio. L’iniziativa è stata presenta, fra gli altri, dal sindaco di Reggio, Graziano Delrio, dall’assessore provinciale alla Pianificazione, Roberto Ferrari, dai sindaci di Guastalla, Giorgio Benaglia e di Correggio Marzio Iotti; dal coordinatore di Cesare Beggi. Presenti inoltre rappresentanti di Cna, Confesercenti e Confartigianato: un segno di unità e solidarietà del territorio, in una fase di crisi in cui gli investimenti pubblici e i pagamenti dei fornitori degli enti locali sono garanzia e sostegno molto importante per le imprese e il lavoro.

“Stiamo assistendo – ha detto il sindaco Delrio – all’attuazione di un federalismo alla rovescia. Avviene in tema di legalità: per il Governo pare che il problema della corruzione riguardi soltanto gli enti locali, ma non ci si occupa della corruzione negli apparati dello Stato centrale. Avviene in tema di spesa pubblica: sono gli enti locali ad essere chiamati a un risparmio indiscriminato, a subire le imposizioni del Patto di stabilità. Il comparto locale in Italia ha diminuito le uscite di un miliardo di euro contribuendo notevolmente al miglioramento del saldo dello Stato, mentre le spese ministeriali sono aumentate del 30 per cento. Vengono a comandare in casa nostra e non fanno i conti in casa loro”.

“Le recenti modifiche introdotte in Commissione Bilancio – ha aggiunto Delrio – sbloccano per il Comune di Reggio circa 27 milioni di euro: significa per noi accedere alla metà delle risorse disponibili, l’altra metà resta però ‘congelata’. La situazione resta complessivamente molto grave. Ci aspettiamo che lo sblocco riguardi la totalità delle risorse; e si interrompano detrazioni penalizzanti, come la mancata restituzione dell’Ici”. Ma non è solo questione di pur vitali risorse finanziarie. Il federalismo al contrario, ha aggiunto Delrio, “coinvolge ad esempio anche lo svilimento dell’autonomia degli enti locali in tema di organizzazione della Pubblica amministrazione. Mi riferisco ad esempio all’ipotesi di soppressione delle direzioni generali dei Comuni. Per non dire della politica sull’immigrazione: è lasciata ai singoli enti, non esiste a livello nazionale, ambito in cui sarebbe assai utile, qui sì anche a vantaggio degli enti locali”.

L’assessore provinciale Ferrari ha sottolineato l’importanza della Petizione come “appello al Governo e come opportunità di coinvolgimento della popolazione nel far emergere il problema nella sua interezza. Deve emergere che il nostro territorio è fato ci cittadini, di bambini e anziani a accudire. E’ su di loro prima di tutto che incide in modo pesante il taglio delle risorse, il Patto di stabilità. E poi, le risorse del territorio. Un esempio per tutti: 14 Province di 4 Regioni del nord Italia avevano raggiunto un accordo e sottoscritto un protocollo per la tutela e valorizzazione della Valle del Po: 180 milioni di euro destinati a un progetto concertato e unitario. Ebbene, il piano è stato ‘svuotato’, non c’è più un euro”.

Il sindaco di Correggio, Iotti ha evidenziato fra l’altro che “di questo passo si va azzerando il ruolo fondamentale degli enti locali, posti tra Stato centrale e cittadini. Ha conseguenze pesanti anche la mancata restituzione dell’Ici, la cui conseguenza è in alcuni casi corrispondente al dimezzamento delle entrate. L’interruzione del gettito Ici interrompe bruscamente e drammaticamente quell’incremento dinamico delle finanze locali, essenziale per assicurare i servizi”.

Il sindaco di Guastalla, Benaglia, ha sottolineato che “la mia partecipazione a questo incontro, come alla recente manifestazione dei sindaci reggiani a Roma, testimonia che i problemi dei Comuni sono problemi di tutti i Comuni, siano amministrati dal centrodestra o dal centrosinistra. Non vi sono distinzioni. E i Comuni devono presentarsi uniti su questi temi. L’appello che presentiamo è un modo per sensibilizzare al problema tutti i cittadini. Ben vengano dunque le manifestazioni e le iniziative, purché siano condivise e condivisibili da tutti i Comuni”.

Il coordinatore di Legautonomie, Beggi ha spiegato che la raccolta delle firme si terrà per due mesi (conclusione della raccolta il 30 aprile prossimo) e avverrà su banchetti nei giorni di mercato. L’esito della sottoscrizione sarà presentato a Bologna in maggio in un incontro regionale e quindi consegnato al ministro dell’Economia. “Coinvolgere i cittadini – ha detto Beggi – è importante in questa situazione particolarmente delicata. Molti comuni rischiano di non chiudere i rispettivi bilanci nel 2010”. Due Comuni reggiani, Cadelbosco e Fabbrico, hanno già sforato il Patto nel 2009.

La Petizione chiede, in sette punti, quanto segue:

1 – Restituire per intero il mancato gettito Ici;

2 – Un patto di stabilità più equo, come quello che lo Stato ha ottenuto dall’Unione Europea, e gestito dalle Regioni in accordo con gli Enti Locali del loro territorio;

3 – Una riforma vera di tutta la Pubblica Amministrazione italiana coerente con il federalismo previsto dalla Costituzione della Repubblica Italiana;

4 – Una vera e responsabile autonomia degli Enti Locali dando piena e tempestiva attuazione al federalismo fiscale;

5 – Sostenere le Unioni e le aggregazioni fra i Comuni anche con incentivi economici;

6 – Sostenere con risorse adeguate i Comuni montani e quelli svantaggiati;

7 – Reintegrare le risorse del fondo nazionale per le politiche sociali e definire i livelli essenziali delle prestazioni sociali.