Affidato a ricercatori dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia il coordinamento di un progetto europeo per la realizzazione di un sistema di recupero dei rifiuti a ridotto impatto ambientale.

RELS, questo il nome del progetto, acronimo di “Innovative chain for energy REcovery from waste in naturaL parkS” e che fa parte di un bando complessivo dell’Unione Europea denominato Life + Politica e governo ambientali, prevede lo sviluppo di sistemi di recupero dei rifiuti a ridotto impatto ambientale per applicazioni dedicate ai parchi naturali.

Questi studi saranno coordinati dal DISMI, il Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria di Reggio Emilia, diretto dal prof. Mauro Dell’Amico, il quale agirà d’intesa con altri tre partner: il Comune di Reggio Emilia, la Provincia di Cosenza e il Parco Nazionale delle Cinque Terre.

Il progetto, che avrà un costo complessivo di quasi 1.7 milioni di Euro, di cui il 50 percento finanziato dall’Unione Europea (847 mila euro circa), avrà durata di tre anni (2010-2012) per consentire la realizzazione di due impianti dimostratori da installare nei parchi nazionali delle Cinque Terre e della Sila.

“Il progetto – ha dichiarato il prof. Alberto Bellini (foto) coordinatore di RELS – si pone come obiettivo generale di contribuire in maniera innovativa ed efficace allo sviluppo delle priorità dell’EU nel campo della gestione eco-compatibile del sistema integrato di gestione dei rifiuti, privilegiando riduzione, riuso e riciclo dei rifiuti al recupero energetico. Il progetto persegue anche alcuni obiettivi specifici come la realizzazione di un ciclo integrato e sostenibile per la gestione dei rifiuti nei parchi naturali, la promozione del turismo sostenibile e dei parchi naturali, la promozione e diffusione di buone prassi nel campo della gestione dei rifiuti con speciale attenzione alla riduzione, riuso e riciclo”.

Operativamente i ricercatori del DISMI svilupperanno studi di fattibilità per la realizzazione di una filiera di gestione dei rifiuti, riciclando la parte umida attraverso impianti di compostaggio e recuperando la parte secca privilegiando il riciclo al recupero energetico. Il recupero energetico sarà realizzato attraverso la trigenerazione, che consentirà produzione di calore, raffrescamento e energia elettrica, biogas, idrogeno per le esigenze dei parchi.

Accanto alla realizzazione degli impianti dimostratori il progetto si pone anche l’obiettivo di sensibilizzare e promuovere la consapevolezza e la diffusione nei cittadini di “buone prassi” nel campo della gestione dei rifiuti con speciale attenzione al riciclo e al recupero energetico, avvalendosi del supporto della Biblioteca Universitaria Interdipartimentale di Reggio Emilia, che – in proposito – promuoverà un’intensa azione di divulgazione delle tematiche inerenti il riciclo dei rifiuti. Tra le tante iniziative previste la creazione di un archivio dedicato a tutti gli studi più aggiornati sul tema dei rifiuti, un corso e-learning per il personale delle PA legato alla gestione integrata del ciclo di rifiuti, un corso di giornalismo ambientale. Un rilievo particolare nel successo di questo progetto l’avrà Enia SpA, che sponsorizza l’iniziativa e collaborerà col Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria di Reggio Emilia garantendo il suo know how per lo sviluppo di soluzioni innovative.

“RELS – ha dichiarato il prof. Mauro Dell’Amico, Direttore del DISMI – rappresenta una delle molteplici attività che il DISMI sta svolgendo nell’ambito della sostenibilità e della gestione e produzione dell’energia, ed in particolare delle energie rinnovabili. Il finanziamento ottenuto dalla comunità europea e la leadership del progetto mostrano come la ricerca scientifica del Dipartimento, nel campo della sostenibilità, sia apprezzata a livello internazionale e direttamente impiegabile in realizzazioni concrete anche sui nostri territori”.

Operativamente il progetto si suddivide in sette fasi definite Azioni.

La prima di coordinamento e gestione del progetto sotto la responsabilità del DISMI. La seconda di monitoraggio dei sistemi di raccolta dei rifiuti con particolare riguardo ai parchi naturali sotto la responsabilità del Comune di Reggio Emilia. La terza che punta ad adattare le tecnologie esistenti per la gestione e riciclo dei rifiuti e il recupero di energia alle peculiarità dei parchi naturali gestita dal DISMI. La quarta di formazione e diffusione dei risultati attraverso l’opera della Biblioteca Universitaria Interdipartimentale e del Comune di Reggio Emilia. La quinta e la sesta di collocazione del dimostratore all’interno dei due Parchi (Parco Nazionale delle Cinque Terre, Parco della Sila). La settima fase, gestita ancora dalla Biblioteca Universitaria Interdipartimentale insieme al Comune di Reggio Emilia, prevede la comunicazione e diffusione agli stakeholder delle attività del progetto sul piano locale, nazionale, internazionale.

RELS inaugurerà le sue attività con un convegno aperto agli interessati, agli operatori del settore ambientale ed alla comunità scientifica che si terrà venerdì 23 aprile 2010 a partire dalle ore 10.00 presso l’Aula Magna Pietro Manodori del Complesso universitario ex Caserma Zucchi (v.le Allegri, 9) a Reggio Emilia.

Un convegno previsto nel 2012 darà conto dei traguardi raggiunti da RELS che a breve disporrà anche di un sito Life Rels.

SCHEDA E FASI DELL’IMPIANTO DIMOSTRATORE

Il compito che avrà il Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria – DISMI di Reggio Emilia dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia all’interno del progetto RELS, il cui coordinamento è affidato al prof. Alberto Bellini, consisterà nello studio delle tecnologie disponibili per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti.

Quello che comunemente viene definito “ciclo integrato dei rifiuti” prevede tre principali fasi:

– conferimento (raccolta);

– trattamento (separazione),

– riciclo o smaltimento.

Esistono diverse soluzioni tecnologiche per ciascuna delle tre fasi e la loro combinazione ottimale dipende dal materiale (rifiuto) in ingresso e dagli obiettivi che si vogliono ottenere.

“Scopo del progetto RELS – chiarisce il prof. Alberto Bellini dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – è individuare la combinazione ottimale di tecnologie per ridurre l’impatto ambientale e massimizzare il rendimento energetico. La riduzione dell’impatto ambientale sarà ottenuta privilegiando modalità di raccolta differenziata e tecnologie di separazione automatizzate, che consentiranno di aumentare la percentuale di materiale riciclato in quanto si ridurranno gli scarti dovuti alla scarsa qualità del materiale differenziato. La parte umida del rifiuto, che include sfalci e potature sarà trattata in maniera differenziata dalla parte secca, al fine di ottenere compost o biogas. La massimizzazione del rendimento energetico sarà ottenuta con un impianto di trigenerazione (produzione contemporanea di energia elettrica, calore ed energia frigorifera) che sarà posto al termine della fase di smaltimento”.

Questo impianto di trigenerazione sfrutterà come combustibili il CDR (combustibile da rifiuti prodotto da residui secchi e umidi), il biogas (prodotto dalla biodigestione della parte umida) ed energia solare.

“Con un impianto di trigenerazione è possibile ottenere – precisa ancora il prof. Alberto Bellini – un efficienza energetica (rapporto tra energia del combustibile ed energia utile per l’utente finale) maggiore dell’80%, grazie all’uso combinato di energia elettrica, termica e frigorifera”.

Al termine dello studio (primo e secondo anno del progetto) verrà definito un progetto preliminare per la realizzazione di due sistemi dimostrativi di gestione rifiuti presso il Parco Nazionale delle Cinque Terre ed il Parco della Sila.

“I due dimostratori – conclude Alberto Bellini – di cui al momento non possiamo fornire le esatte caratteristiche saranno ottimizzati e funzioneranno in base alle tipologie merceologiche dei materiali raccolti nei parchi ed in base alle caratteristiche geografiche, che potremo conoscere solo alla conclusione dello studio preliminare, al fine di ridurre al meglio o al massimo l’impatto ambientale”.